NON MOLLANO
MAI, MAI, MAI, STI MASTINI. E VINCONO: TTIP
(SINTESI
PER LA ZIA IDA PIU’ SOTTO).
E’
un orribile risveglio per me, o forse dovrei dire un orrendo richiamo al
passato, che suona così: “Noi non molliamo mai, noi siamo infermabili,
non sentiamo fatica, coscienza, rimorso, pietà, e alla fine vinciamo sempre”.
Firmato: il Vero Potere.
Di
fatto c’è una nuova offensiva del Vero Potere chiamata Transatlantic Trade and
Investment Partnership (TTIP). E’ micidiale, potenzialmente devastante come mai prima
per l’esistenza stessa di democrazia e Interesse Pubblico. Seguitemi.
Era
il 1999, da giornalista di Report (RAI 3) fui il primo e unico in Italia ad
avvisare il pubblico con un’inchiesta sui pericoli della Globalizzazione,
intesa proprio come sistema di accordi segreti e potentissimi creato da una
elite di capitalisti per ricacciare indietro decenni di progressi democratici a
favore del pubblico, nelle aree dei commerci, della finanza e dei servizi.
Allora il ‘mostro’ si muoveva, mastodontico, nella stanze dell’Organizzazione
Mondiale del Commercio a Ginevra, cioè il WTO. Col Trattato sovranazionale,
cioè più potente delle leggi dei singoli Stati, chiamato di Marrakech,
l’ignorante politica del mondo occidentale aveva firmato e ratificato regole
micidiali tutte a favore delle mega Corporations e tutte a sfavore di qualsiasi
intervento politico nazionale o anche locale per proteggere i lavoratori, le
famiglie, le aziende nazionali, le cooperative, i Comuni ecc., nella spietata
guerra dei commerci globali. L’Italia ratificò Marrakech con un solo, uno
solo!, politico che l’avesse letto fra Camera e Senato.
Non
sto a rispiegare qui cosa comportava Marrakech, fatevi un google con I Globalizzatori di Paolo Barnard, e
buona visione. Ma ora devo sottolineare alcune cose utili a capire cosa sta
accadendo oggi col TTIP:
Il
Trattato di Marrakech del WTO in pratica stabiliva regole di potere superiore alle leggi degli Stati aderenti che, ad
esempio, avrebbero potuto limitare qualsiasi intervento della politica in campo
economico e finanziario se esso avesse rappresentato una barriera al Libero Commercio, al Libero Profitto, ai diritti
delle Corporations. Ad esempio: se una multinazionale americana riteneva
che le leggi italiane gli impedissero di vendere in Italia un suo prodotto
contenente una plastica per noi tossica, poteva chiedere al governo USA di
denunciare Roma al tribunale del WTO, per ottenere l’abolizione della legge
italiana, ritenuta ‘una barriera’ al Libero Commercio, al Libero Profitto, ai
diritti delle Corporations. Ancora: se un Comune italiano indiceva una gara
d’appalto per un servizio pubblico, qualsiasi mega-Corporation mondiale dei
servizi poteva reclamare lo stesso diritto a partecipare di un’azienda locale,
quando magari il Comune avrebbe preferito dar lavoro e reddito a italiani
locali. No, quella preferenza rappresentava ‘una barriera’ al Libero Commercio,
al Libero Profitto, ai diritti delle Corporations, e di nuovo l’Italia poteva
essere trascinata in tribunale. Ok.
Questo
sistema ha segretamente, cioè sotto al naso disattento di milioni di cittadini,
fatto danni immensi alle economie nazionali ma soprattutto ai distretti
piccolo-medi industriali italiani che ci fecero ricchi dopo la II guerra
mondiale, con valanghe di fallimenti e licenziati a cascata. Ma danni anche ai
diritti dei cittadini alla tutela della salute, per non parlare dell’orrore
inflitto al Terzo Mondo.
Ora,
qui va ricordato questo passaggio, attenzione!: la multinazionale poteva
chiedere al governo USA di denunciare Roma al tribunale del WTO, per ottenere
l’abolizione della legge italiana, ritenuta ‘una barriera’ al Libero Commercio,
al Libero Profitto, ai diritti delle Corporations. Ok? Cioè, DOVEVA ESSERE IL
GOVERNO AMERICANO A FAR CAUSA AL GOVERNO ITALIANO, LA MULTINAZIONALE NON POTEVA
FARLO DIRETTAMENTE.
Per
anni un piccolo gruppo di bravi attivisti internazionali (me incluso, ma ricordo
in Italia l’eccellente Roberto Meregalli di Retelilliput) ha lottato
contro queste mostruosità che i nostri politici, e anche il solito pubblico
bue, ignoravano. E qualche piccolo risultato l’avevano ottenuto… Per carità
poca roba, come ricordato sopra, ma almeno non il peggio del peggio era
accaduto ancora… che arriva adesso. Perché i mastini del Vero Potere non si
fermano mai.
La
solita lobby d’elite finanziaria e grande industriale si è formata, come le
decine da me descritte nel mio Il Più
Grande Crimine 2011, e ha fatto quello che doveva fare: vincere. Si chiama S2B, acronimo dell’inglese Seattle to
Bruxelles Network. Ci trovate: J.P. Morgan, Chevron, BNP Paribas, Microsoft,
Uniliver, Philip Morris, Glaxo, Ford, Shell, Monsanto, Goldman Sachs… devo
continuare? Ora hanno messo assieme un patto transatlantico sui commerci assieme
alla solita Commissione Europea col gran nome di Transatlantic Trade and Investment
Partnership (TTIP). Questo accordo vuole
armonizzare le regole del commercio e della finanza fra USA e UE, liberalizzare
gli scambi, eliminare barriere ecc.
Naturalmente
la vendita alle masse di sta ennesima schifezza bastarda viene fatta, come fu
con l’euro, con gran promesse di crescita, milioni di posti di lavoro e cazzate
del genere –quando poi si vanno a leggere le stime della Commissione UE stessa
sull’affare, si vede che non ci credono manco per il piffero, e stimano un
impatto ridicolo dello 0,01% del PIL UE, come ha detto Karel de Gught,
Commissario al Commercio. Ma rimane il fatto che si tratterebbe di un blocco di
Libero Scambio immenso, perché almeno un terzo degli scambi globali avviene fra
USA e UE.
E
cominciamo con il meno peggio del TTIP, che è sempre una tragica porcheria per
l’Interesse Pubblico:
A)
La bella parola ‘armonizzazione’ delle regole significa di fatto solo questo:
che in Europa verranno imposte le miserrime regole di protezione dell’ambiente
e dei consumatori degli USA, e in America verrà imposta la miserrima
regolamentazione della finanza che abbiamo noi europei. Quindi una gara al
ribasso ovunque.
B) Il
TTIP propone la totale liberalizzazione del settore sei servizi,
particolarmente quelli pubblici come sanità, asili e scuole, assistenza
anziani, trasporti, utilities comunali ecc. E qui ci casca naturalmente l’acqua
potabile.
C) I
diritti sindacali europei, assai più forti che in USA, vengono diluiti
ovviamente dalla solita ‘armonizzazione’ delle regole, col risultato che ci
troveremo coi lavoratori italiani che già oggi con la bastardata dell’euro
devono vedersela con una deflazione dei redditi da incubo, e che domani saranno
anche in gara a tagliarsi i diritti del lavoro per competere con i lavoratori
USA, dove licenziare è più facile che fare un peto. Tutto questo per il solito
infame motivo che dipendiamo tutti dagli Investitori per avere economia, e gli
Investitori investono QUASI SEMPRE dove i diritti sono minori.
Come
se non bastasse, ora invece arriva il peggio del TTIP:
A) Ricordate
la prefazione che ho fatto sul 1999, il WTO e le regole del commercio a favore
delle Corporations e a sfavore del pubblico? Vi ho detto sopra di badare a
questo passaggio: la multinazionale poteva chiedere al governo USA di
denunciare Roma al tribunale del WTO, per ottenere l’abolizione della legge
italiana, ritenuta ‘una barriera’ al Libero Commercio, al Libero Profitto, ai
diritti delle Corporations. Ok? Cioè, DOVEVA ESSERE IL GOVERNO AMERICANO A FAR
CAUSA AL GOVERNO ITALIANO, LA MULTINAZIONALE NON POTEVA FARLO DIRETTAMENTE…
… Ora
questo è drammaticamente, catastroficamente cambiato nel TTIP. Ora…
… POTRANNO
ESSERE LE CORPORATIONS STESSE A FARE CAUSA A INTERE NAZIONI se ritengono che i
Parlamenti di quelle nazioni hanno legiferato nell’Interesse Pubblico e non nel
loro interesse. Ci si rende conto di cosa significa questo?
Significa
che abbiamo centinaia di multinazionali che possono aggredire con cause
costosissime il nostro Paese (gli studi legali per questo tipo di affari
prendono parcelle da 3.000 euro al giorno per ciascun avvocato e sono in media una quindicina, per tempi biblici, e moltiplicateli
per una pioggia di cause infinita) senza limiti di sorta, imponendoci spese di
Stato rovinose, e di fronte alle quali un governo finisce quasi sempre per
cedere e cambiare la legislazione d’Interesse Pubblico. Questo significa. E il
ricatto è micidiale anche perché, si badi bene, con il dogma economico Neoclassico (vedi Eurozona) non è più lo Stato
che può intervenire con la sua spesa a dar lavoro, reddito e protezione a
cittadini e aziende. Oggi quel ‘pane’ a tutti ce lo danno i MERCATI, cioè
quelle Corporations di beni e finanza, per cui esse ci infilano anche la
minaccia che se perdono le cause ritireranno gli investimenti (il pane) dalle
nostre tavole nazionali e noi siamo fottuti. Già a questo stadio un governo
finisce per cedere. Ma c’è di peggio.
B) Il TTIP prevede che le Corporations possano
indire queste cause PRESSO TRIBUNALI OFF-SHORE, cioè non europei, dove difendersi
è tutto un altro film, capite?
In
tutti gli aspetti del vivere governati, o anche solo lambiti, dai commerci di
beni e servizi, il TTIP può divenire letale per famiglie, cittadini, piccole
medie aziende, democrazia e Stato stesso. Ancora un’altra mazzata catastrofica
all’idea di Mondo Migliore che tanti di noi sognavano o sognano per i propri
bambini. Noi che sappiamo queste cose, noi che capiamo cosa fa e come si
comporta il Vero Potere, noi che
Renzi, i tagli Irpef, le europee, Grillo, Confindustria e i sindacati sappiamo
essere fuffa, zero, nulla in grado di proteggerci da nulla.
Good
luck.
PER
ZIA IDA:
Zia,
hai presente il governo e quello che leggi sui giornali? Ecco, se pensi che
siano quelli a decidere come tu finirai la tua vita e come la vivranno i tuoi
nipoti, è come se tu pensassi che è il fumo delle sigarette che sta sciogliendo
i Poli Nord e Sud. Ecco zia, fidati. Chi veramente ci comanda ne ha fatta
un’altra, ma grossa zia, tanto grossa. Fidati di tuo nipote.
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