ME-MMT E SIRIA,
O CONGO, O CECENIA, O SUDAN…
Un
amico, @GrecOfficial , sta componendo un
libro reportage sulle vittime più innocenti della guerra civile in Siria, i
bambini di quel Paese. Ci sono le foto di quei piccoli, orrore liquido che ti
entra nelle vene dai polsi appoggiati al pc, impossibile premere il tasto
cancella dopo averle viste. Bambini siriani, congolesi, ceceni, palestinesi,
afghani, sudanesi… O semplicemente quelli fotografati da Steve McCurry in
Africa, con gli intestini espulsi dal retto su cui si nutrivano le mosche.
Fame. Ne ho visti anche io di miserabili.
Come ho scritto nella prefazione al sopraccitato
libro, la barbarie si ferma solo quando una elite di buone intenzioni si adopera per
farla conoscere, e facendo leva sull'opinione pubblica (altrimenti inutile e
morta), dà l'impressione al Potere
che ci sia una sollevazione di opinioni contro di essa, contro la barbarie.
Allora il Potere è costretto ad agire. Agirà prima o poi per la Siria, per il
Sudan, per la Cecenia (non agirà mai per il Congo, lì l'orrore di Dio sarà
quasi eterno).
Nella mia vita ho fatto la
mia parte contro la barbarie, libri e inchieste, e continuo a farla, ma
ultimamente mi sono reso conto che c'è un nemico micidiale da sconfiggere prima
di salvare i bambini siriani, congolesi, sudanesi ecc. Ed è La Crisi. Se le opinioni pubbliche che
contano, e che sono quelle occidentali, vengono a loro volta assoggettate a uno
stato di tensione e precarietà quotidiana, di timore e di affaticamento, allora
tutti gli sforzi delle elite per sensibilizzarle sui bambini straziati, sulle
guerre o sulle stragi di animali e ambiente saranno inutili. Immaginate che
tempo hanno un operaio della Zanussi sul filo del licenziamento, o un precario
verticale a 800 euro e un affitto da pagare, o ragazzi spremuti nello studio e
con la certezza di non trovare lavoro, o donne spaccate fra lavoro, figli e
anziani da badare, di adoperarsi per la Siria, per il Congo, per la Cecenia. L’insicurezza economica paralizza le
coscienze e non dà tempo di fare altro, essa
è la nemica della civilizzazione. La civilizzazione è quella che, secondo
il processo sopraccitato, ferma le stragi in Siria, Congo, Sudan.
Ecco che io, proprio quello
che ha girato il mondo e filmato alcuni suoi orrori, oggi lotto con l’arma di
un’economia di giustizia, la ME-MMT, per fermare la precarietà e la crisi
dell'occidente, perché so che altrimenti neppure un miliardo di foto
dell’orrore risolveranno mai nulla. Ricordatevi che il grande impeto di
civilizzazione sui diritti umani e contro le guerre fiorì negli anni ‘60 e ‘70
e ‘80, quando le opinioni pubbliche occidentali stavano bene, o almeno molto
meglio di ora. Il Potere le ha fermate, con la paura. Prima la paura
dell’Islam, poi ora della Crisi. Sono certo di ciò che dico. Se non riportiamo
la nostra gente alla tranquillità, l’altra gente, quella nata dalla parte
sbagliata del pianeta, non ha speranza.
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