Su ‘la scommessa di
Pascal’ di N. Chomsky vs P. Barnard
Riprendo da http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=706
per dire alcune cose molto importanti sulla ‘scommessa di Pascal’ cui Noam
Chomsky affida il senso ultimo del perché lottare per il mondo. Vi ricordo che
in un dibattito acceso fra me e l’intellettuale americano sulle possibilità, o
meno, di riuscita di ogni moderna forma di lotta contro il Vero Potere, Noam alla
fine disse questo: “E, in ogni caso, io mi attengo alla cosiddetta ‘scommessa di Pascal’,
secondo cui far nulla significa perdere di certo, tanto vale fare qualcosa”.
Io invece sostenevo che due epocali
ed inediti cambiamenti nelle civiltà occidentali, e cioè l’Esistenza Commerciale e la Cultura della Visibilità
massmediatica del Vero Potere, avevano portato all’apatia terminale delle masse, per cui ogni lotta finisce praticamente
sempre nell’indifferenza del pubblico e dunque nel fallimento. Il Vero Potere,
dissi, aveva vinto.
Ma l’americano a quel punto tirò fuori la logica della ‘scommessa di
Pascal’. Eppure c’è una falla colossale in quel postulato, e mi rincresce che
Chomsky si ostinasse a non vederla. Fare qualcosa, lottare perché, come si dice
in Romagna, “piuttosto che niente è
meglio piuttosto” comporta l’ignoranza di un punto fondamentale: solo
ammettendo la sconfitta, e il grado devastante di essa, solo avendo il coraggio
di vedere i perché di quella sconfitta fino all’ultima particella, allora
avremo almeno una teorica speranza di pensare a qualcosa di sensato per
riscattarci da essa, perché avremo il
realistico quadro da cui ripartire.
Come si può lottare alla cieca, Noam? Siamo stati sconfitti come mai prima
nella Storia, ma se mai vorremo ripartire per un contrattacco DOBBIAMO AVER
CHIARA quella sconfitta ed analizzarla fin nelle sue minute parti. Ecco perché
io non sono un disfattista né un pessimista quando denuncio così brutalmente la
vittoria del Vero Potere. Al contrario: sono fra i pochissimi che ci riporta
alla base di tutto, al realistico quadro, e spera che da lì forse un riscatto
partirà. E qui sì che ci metto una specie di ‘scommessa di Pascal’: senza
vedere il grado della sconfitta non abbiamo nessuna speranza di rimontare.
Almeno vedendola qualcosa potremmo guadagnare, non abbiamo nulla da perdere.
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