Mi
preme rispondere in particolare a chi si scandalizza perché "fra tutti gli stronzi che ci sono in Italia, Paolo Barnard
se la prende sempre con i Travaglio, Saviano,
Grillo... ecc., con i pochi cioè che almeno tentano di fare qualcosa".
Orbene,
io non me la prendo con loro. Fate attenzione. Me la prendo con qualcosa di
molto molto più grave e che tocca i Travaglio,
Grillo, Saviano solo tangenzialmente. Si tratta della
perfida abilità del Sistema di manipolare
l'Antisistema così da renderlo inefficace. Il Sistema promuove con i suoi
metodi canonici - che sono i successi massmediatici ed
editoriali - guarda caso solo certi personaggi 'scomodi', quelli che a guardare
bene non stanno intaccando un accidenti di nulla al livello profondo del
Sistema. Ecco che noi poveri polli vediamo trionfare
sulle barricate della 'resistenza' nomi come Saviano
(per ora innocuo all'Azienda Camorra), come Travaglio e Grillo (innocui alle destre
neoliberali che ci stanno divorando la vita), la Guzzanti (innocua anch'essa),
come Rizzo e Stella (utilissimi alla vera Casta) ecc.
Vi
sto dicendo: piantatela di farvi incantare dal
Sistema e dai suoi 'antagonisti' innocui. Guardate oltre, là dove il Sistema ha veramente i suoi pochissimi oppositori. Dove? Sicuramente
non in uno studio della RAI in prime time, o su un palco di fianco a Bertinotti, non sulle pagine del New York Times o a teatro con
le prime tre file riservate ai Vip.
E torno a Saviano per l'ultima volta. Ribadisco: è un egregio divulgatore, ma non certo un nemico delle mafie. Perché vi sembra possibile che in una terra che ha partorito centinaia di eroi antimafia morti incaprettati senza mai essere
apparsi su un giornale, e dove proprio oggi vivono cronisti in pericolo, senza scorte, che
più neppure un foglio locale vuole pubblicare, seppelliti
nell'anonimato e rifiutati da qualsiasi editore perché, loro, i nomi li hanno fatti e sono nomi di politici e avvocati e finanzieri collusi, vi sembra possibile dicevo che da quei posti
possa di colpo sbucare un giovane che per aver rivelato nulla di destabilizzante per l'Azienda Camorra viene da essa condannato a morte, poi passa dalla sua lambretta alla Mondadori
di Berlusconi direzione Academy Awards
di Hollywood sul tappeto rosso della presidenza della Repubblica e del
comitato dei Nobel? Non vi chiedete un macroscopico 'Ma che significa?', non stride qualcosa? Da Cosimo Cristina a Mario Francese fino a Peppino
Impastato, da Mauro Rostagno a Giancarlo Siani, chi
di loro prima di morire fu Superstar?
Facciamola
finita: Saviano è un eccezionale divulgatore di utilità sociale. Ma non è finora un
pericolo per l'Azienda Camorra. Il fenomeno Gomorra è
isteria di massa per non voler vedere, comodo per non andare oltre, è l'Obamizzazione della lotta alla Camorra. E la giostra ipertrofica che vi gira attorno è un affronto ai tanti anonimi e ignorati combattenti contro le mafie che sopravvivono ogni giorno per miracolo protetti dal loro cane se ne hanno uno.
Io non sono
un profeta e neppure un genio: sono uno che però almeno lo vede il Re quando è nudo.
P.S.
Dal
sito Comedonchisciotte.org
“…ho deciso di leggere con attenzione il libro di Saviano trovandoci altre affermazioni palesamente assurde (se mi va, forse, tra qualche tempo ci dedicherò un sito) per ora mi limito a sottolineare che qui a Napoli si è arrivati a celebrare delle specie di “messe laiche” (le letture collettive di brani del suo libro sono state inaugurate, nientedimeno che da un assessore della Giunta Bassolino) per Saviano, da parte sopratutto di esponenti del Partito Democratico, forse commossi che si sia scritto un libro sulla camorra senza nominare una sola volta nessun politico né tantomeno gli esponenti della giunta che da anni criminalmente governa in Campania. Bakeka”
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