L’AUTARCHIA DI SAL-MAIO NON LA COMPRA PIU’ NEPPURE IL SIGNOR FRANCO.
Quando si esce in mare con un peschereccio di Comacchio (giallo-verdi)
per affrontare una portaerei nucleare (UE+Mercati) si finisce alla disperazione
di dover far ricorso all’autarchia di Mussolini, e poi a far figure da operetta
come ieri al Tesoro.
Sono sei mesi che a ogni asta di debito del Tesoro i bravi e
anonimi tecnici di Tria sudano ghiaccio perché non solo devono vendere titoli
che vanno dai 3 mesi di scadenza ai 3-5-10-30 anni a interessi che crescono
come funghi (particolarmente ogni volta che Claudio Borghi apre bocca),
indebitando quindi tuo figlio come un tossico di Las Vegas, ma il dramma è che proprio fanno fatica a completare
le aste. Cioè: devono vendere, fa conto, 5 miliardi di debito – cioè
trovare qualcuno che presta al Tesoro 5 miliardi comprandogli Titoli – ma
arrivano a fine asta che non hanno abbastanza compratori per neppure la metà
della somma. E sono guai, perché, dal momento che non abbiamo una moneta
sovrana, sono quelle aste che pagano per pensioni, strade, scuole, ospedali, Stato
sociale.
La linea del governo Sal-Maio allora è stata di rispolverare
l’autarchia di Mussolini: siano gli italiani, coi loro risparmi, a comprare il
debito italiano al Tesoro. Parentesi: una genialata da italioti con
l’insegnante di sostegno, perché delle
due lo Stato dovrebbe aiutare ad aumentarli i tuoi risparmi, non chiederteli
indietro per pagare le sue bollette facendoti investire in Titoli non sovrani e perdenti che poi tu e i tuoi figli ripagherete tutti in tasse. Ma questo hanno fatto i 'Lumi' al governo, con l’emissioni
dei ‘gloriosi’ Btp Italia indicizzati all’inflazione proprio ieri. Ecco come è
andata.
La roba sopra significa che i signori Franco e le Signore
Susanna d’Italia, dopo solo 6 mesi di governo Sal-Maio, hanno mangiato la
foglia e sticazzi che li hanno comprati i Titoli dell’autarchia (i Btp Italia).
L’asta in oggetto è stata un flop peggiore dell’ultimo flop del 2012, e neppure
gli investitori istituzionali (mega-banche e fondi) hanno riempito il buco.
Vorrei dirvela io la morale di questa favola, ma l’ha detta
molto meglio di me un analista di Londra alla Reuters: “Questo ci rammenta che mentre il pubblico italiano genericista applaude
sto governo che fa il duro con l’UE, i piccoli risparmiatori italiani stanno
già votando coi loro portafogli”.
E io ripeto: non si esce da Comacchio per affrontare una portaerei
nucleare con un peschereccio. Ci si doveva armare prima. Il resto è roba da
operetta alla Sal-Maio, ma fatta però col culo dei vostri figli che sti disastri, e le sparate Twitter di Borghi, li ripagheranno in tasse per 30 anni.
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