LI PUOI ‘BREXITARE’ A
SANGUE, MA LORO HANNO MONETA SOVRANA… poi c’è chi deve vivere come topi, nella
paura (II)
La magnifica Unione Europea sta da due anni minacciando,
ricattando, insultando la Gran Bretagna di Brexit a un livello senza precedenti
nella storia dell’economia. La sterlina sembra l’elettrocardiogramma di un
fibrillato atriale. Le mega banche della City finanziaria studiano l’ampiezza
della Manica per saltarla a piè pari,
direzione Parigi, al primo segnale dei Mercati… Ed ecco l’economia inglese,
agosto 2018:
“I salari di prima assunzione inglesi sono
schizzati in alto in luglio, mentre i datori di lavoro cercano dipendenti disperatamente.”
“La disoccupazione in
Gran Bretagna è oggi al livello più
basso da 42 anni, e sta scendendo a piombo dal 4,2% di maggio”.
“Sono in offerta
moltissime assunzioni a tempo
indeterminato che non vengono accolte per mancanza di candidati già
assorbiti altrove. I salari sono in
aumento in quasi tutte le mansioni. Il tempo indeterminato è richiesto
maggiormente nei seguenti settori: Information Technology, Ingegneri, Medici,
sanitari e parasanitari, Contabilità e Finanza, Managers e professioni, Edilizia”.
“La Banca
d’Inghilterra ha dovuto alzare i tassi d’interesse la scorsa settimana per
timore di un eccesso di liquidità in circolazione dovuto all’aumento dell’occupazione in un mercato del lavoro accelerato
e dove la crescita dei salari si prevede
in continuo aumento”.
“Il settore privato
rimane a caccia di dipendenti, con
preponderanza per il tempo indeterminato, anche
se Brexit e la guerra internazionale dei dazi danno preoccupazioni. I
sondaggi dimostrano che le aziende
inglesi si aspettano di assumere mediamente in misura assai maggiore delle loro
controparti nell’Unione Europea”.
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Magari sono coincidenze, magari è fortuna, una buona stella
forse? Ma come ho scritto qui sembra
che, oltre all’Inghilterra scossa da Brexit, anche là dove piovono le bombe
Trump la cose stiano comunque andando
di gran lunga meglio che nell’Unione Europea di Bruxelles, euro e BCE.
Io sospetto che la ragione stia nel fatto che anche la Gran
Bretagna, come gli USA, ha mantenuto una moneta sovrana e quindi la
possibilità di spendere a deficit sovranamente per cittadini e aziende, sbattendosene dei ‘virtuosi’
limiti di Bruxelles. Infatti eccoli i deficit di GB e IT negli anni cruciali
dove si doveva rinascere dalle macerie del crash bancario globale, leggeteli
bene e fate domande agli euristi. Chissà mai perché oggi in Inghilterra,
nonostante la crisi, Brexit e nonostante vi siano anche là molti problemi, si stra-assume e si stra-lavora:
2010: GB 10% deficit sul PIL, IT 4,2% - 2011: GB 8,6%, IT
3,7% - 2012: GB 7,2%, IT 2,9% - 2013: GB 7,1%, IT 2,8% - 2014: GB 5,5%, IT 3% -
2015: GB 5%, IT 2,6%.
I dati sull’Italia di oggi sono la Dresda che sono, ma un
accenno lo trovate sempre lì. E
ripeto: Gran Bretagna e Stati Uniti decollano, poi c’è chi deve vivere come
topi, nella paura.
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