FIGLIE DI UNO STUPRO
MINORE. VERGOGNA ITALIA N. DIECIMILA.
Non ci smentiamo mai, siamo un popolo che non ce la può
fare, e in questo caso è gravissimo.
Diedi conto nell’articolo sotto in link (fate copiaincolla) di
una storia tragica che coinvolge una piccola Down di 12 anni, sessualmente
molestata con violenza da quattro compagni di classe in bagno, sembrerebbe. Leggete
la storia. Poi continuo
http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=1705
La madre della piccola è mia amica e ne conosco oggi la
straziante sofferenza per aver ottenuto solo le minime attenzioni dalla magistratura e per
il muro di gomma descritto nell’articolo. Cercate solo d’immaginare per favore.
Allora a Barnard viene questa idea: chiamo la madre e le
propongo come gesto di parziale guarigione di agire! Cioè di organizzare un
evento nazionale con le Associazioni dei Down, con esperti, psicologi, la
stampa e giuristi dal titolo:
FIGLIE DI UNO STUPRO
MINORE.
Dice tutto, questo schifo deve venire allo scoperto in
grande. So dai colleghi delle cronache locali italiane che casi del genere sono
tantissimi, e quasi mai raggiungono i media nazionali, meno che meno giustizia.
Si sa no? Una Down di 12 anni… “ma quella
è mongoloide, s’inventa tutto, l’ha visto in un film, vogliamo rovinare dei
ragazzini per bene per le fantasie di una minorata?”…….
Contatto quattro delle maggiori Associazioni italiane per la
tutela dei Down. Sono: Anna Contardi di AIPD – COORDOWN con Roberta Ibba – AGPD e Marina Pillitteri –
e VIVIDOWN con Stella Forti. E gli parlo
prima personalmente qualificandomi, poi gli mando la proposta scritta del
convegno FIGLIE DI UNO STUPRO MINORE.
Mi risponde per prima la Dott.ssa Anna Contardi di AIPD, che si dice interessata, ma ha delle
perplessità. Cioè? A suo dire è un affare delicato e rischioso perché si corre
il rischio di inficiare il lavoro di educazione a una vita sessuale felice
anche per i Down.
Eh? Ma che c’entra? Allora se si parla di bullismo in
classe, si rischia di compromettere il giusto sistema scolastico? Lei mi
risponde sempre incerta ma disponibile a discuterne, io mi irrito, e le pongo
la questione in termini Sì o No? Cristo, parliamo di stupri di orrore liquido,
perché inflitti alle più indifese delle indifese. Si può forse stare a dire bè sì,
ok, ma… mi… mo… mu? C’è da dire SI FA, CAVOLO ECCOME CHE SI FA. Ma no.
Le altre tre Associazioni neppure mi hanno risposto.
Sì, avete letto bene. Neppure considerato, me, e soprattutto le FIGLIE
DI UNO STUPRO MINORE. Spariti. Congratulations.
Stop, siamo Italians, non ce la faremo mai, in nulla.
Amore e solidarietà alla piccola e alla madre.
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