CHI C’ERA NELLA SALA
PARTO DEL JOB ACT. (NON RENZI)
Matteo, come fa Madonna da anni, fece un’adozione appena
insediato al governo il 22 febbraio 2014. Un’agenzia specializzata lo informò che il pargolo, a quel tempo di due anni, gli sarebbe stato
consegnato da lì a breve. Matteo scintillava.
Unico problema fu che all’infante era già stato dato il
nome, Job Act, e già parlava molto chiaro. Matteo non se ne fece scrupolo e lo
accolse in famiglia senza fare una piega.
Interessante invece sapere chi era presente nella sala parto anni prima, quando la mamma Commissione Europea giaceva a gambe spalancate e forti doglie.
Il ginecologo era uno solo, Business Europe il suo nome, un luminare in materia,
e, dettaglio marginale, la più potente lobby finanziaria-industriale forse nel
mondo. Il nastro blu fu appeso alla porta della sala il 2 marzo del 2012, i
primi vagiti sono stati registrati e si sente “Treaty… ueee… on Stability, Coordination… ueee… and Governance
in the Economic… ueee ueee.. and Monetary Union!!”, si ode bello forte, e 25
zii del Job Act erano accorsi a coccolarselo, con i rispettivi aerei
presidenziali.
Ma immediatamente il luminare, Business Europe, come prima
cosa insegnò al neonato le rime sui redditi, sulle flessibilità, e le menzogne
da recitare dopo quei primi dolci vagiti di cui sopra. Tutto era già stato preparato con largo anticipo, com’è giusto nel
caso di un atteso nascituro. Già nell’autunno del 2010 Business Europe aveva messo
nero su bianco il copione, quello che poi sarà impartito già in sala operatoria
al carino bimbetto Job Act il 2 marzo di due anni dopo. Ecco il copione del
2010: “E’ importante una maggiore flessibilità nelle strutture di
contrattazione dei salari che si traduca
nell’Europact come chiamata per la contrattazione di secondo livello, da cui
poi ne partiranno molti altri di livelli, si auspica.”
Non fu un problema per il grande Clinico Business Europe
convincere la partoriente della necessità di svezzare subito il piccolo,
infatti medico e Commissione si erano già incontrati il 2 Dicembre 2011 a Varsavia,
presenti i familiari più importanti, cioè il Council of Presidents. Ma allora la versione dei primi
vagiti da impartire al paffutello Job Act era stata pensata diversa, recitava “Declaration…
ueee… on Economic Governance, ueee, ueee”. Fa nulla, tutto poi fu migliorato e andò in porto
liscio come l’olio.
Il resto è
storia nota a parte un dettaglio. Abbiamo visto ormai da anni il bimbetto Job
Act scorrazzare a Palazzo Chigi, Parlamento e alla grande in tutt'Italia. Bè,
si usi un po’ di tolleranza, lo si sa i bambini vivaci fanno danni, spaccano
questo, rovesciano quell’altro, eccchevvvuoi che sia. Ma almeno oggi sapete chi l’ha
fatto partorire bello e sano: fu quel Grande Clinico che abbreviato fa BE.
Il dettaglio con cui concludo è che sto medico sembra essere così prodigioso nel far sputare bimbi dalla vagina della Commissione Europea, che oggi le Confindustrie non vanno più dai singoli governi a discutere di adozioni. Vanno dritti nello studio del Dr BE che ha il potere d’ingravidare la Commissione, la quale poi fa di continuo il pancione e ha enormi poteri sui singoli governi di fargli adottare sti allegri bimbetti che sputa da in mezzo alle gambe.
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