LA SPERANZA ESISTE.
PIRATI, ISLANDA, SVEZIA.
Premessa.
Mi scrivono decine di giovani italiani alla disperazione,
ogni mese, e mi chiedono sempre la stessa cosa: “Barnard, ho un dottorato/master/laurea, dove espatrio per non morire?”.
A loro rispondo di seguire queste parole. Ma anche voi.
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La speranza esiste, e, come la Mosler Economics ha sempre
detto, la prerogativa assoluta è vivere in un Paese con sovranità monetaria; a
seguire, vivere in un Paese con un popolo degno del nome di Popolo, non una
fossa biologica come gli italiani che dai tempi dei pietosi ‘clientes’ della
Roma Imperiale sono sempre stati dei servi inutili e sempre lo saranno. La
speranza esiste, e queste ore lo dimostrano più che mai, ma fuori da qui,
sorry.
La Svezia è nell’Eurozona? No.
L’Islanda è nell’Eurozona? No.
Sono Popoli? Sì.
Inizio da Stoccolma. Ovviamente il mefitico modello
Neoliberista è arrivato anche lì, certo, e ha fatto il suo corso. Non mi sono
mai aspettato dal Vero Potere che non ci provi, certo che ci provano, ovunque.
Ma mi aspetterei che a un certo punto un Popolo capisca, e lo fermi. In Svezia
è arrivato uno dei modellini più notori del Neoliberismo, il PSI, Private
Sector Involvement, cioè quando il serpeggiante investitore si presenta dal
governo e gli sussurra “Pssss… Governo… e
se facessimo business insieme nelle tue prerogative?”. Prerogative del
Governo significa soprattutto la Sanità, l’Istruzione, lo Stato Sociale, la Piena
Occupazione. Stoccolma disse sì, e iniziò il percorso.
Il PSI è diventato realtà svedese nelle scuole, ospedali, e
centri di assistenza, e talmente tanto da fare della Svezia il campione europeo
del privato nei servizi pubblici. Mica scherzi. Ok.
Per 20 anni questo Paese nordico ha visto un’orda di Corporations
e azionisti (le equity-backed companies) infiltrarsi ovunque, naturalmente
previe leggi passate dal parlamento che gli hanno spianto la strada, cioè le
famigerate ‘riforme’, eh? ne sappiamo qualcosina anche noi. La cosa che lascia
sbalorditi di questo modello svedese è che i governi di Stoccolma hanno fatto
‘gli americani’ nel vero senso della parola, hanno cioè copiato il tragico
esempio degli Stati Uniti dove lo Stato finanzia le maggiori ricerche e
strutture (Pentagono o Dipartimento dell’Agricoltura o National Institutes of
Health o MIT), e i privati se le pappano quasi gratis e ci fanno i profitti
spaventosi. Esattamente questo hanno copiato gli svedesi.
Per esempio, nel loro sistema scolastico il PSI funziona
così: fondi pubblici per le scuole, ma gestione e profitti ai privati. E la
cosa sorprendente è che gli svedesi si sono ficcati in sta situazione con le
loro mani e in modo, come si usa dire, bi-partisan, col consenso cioè di
sinistra, destra, sindacati e lavoratori. Ma…
…ma appunto, gli svedesi sono un Popolo, e l’hanno capita la
fregatura del Neoliberismo. Talmente tanto che oggi il malumore verso il PSI è
sfociato in un sondaggio della Gothenburg University dove il 57% degli svedesi ha chiesto a gran voce uno
sbarramento ai profitti dei privati nel settore pubblico. E’ successo che
quando a questo Popolo è stato rivelato che i privati stavano scremando la
bellezza di 20 miliardi di Corone di profitti ‘in eccesso’ sulle tasche dello
Stato, si sono incazzati parecchio. Oplà…
E di nuovo, si sono incazzati bi-partisan, cioè l’elettorato di sinistra,
centro e destra senza differenze sostanziali. Ed ecco che il governo oggi
lavora a una legge che dovrebbe stabilire un tetto ai profitti ‘in eccesso’ dei
privati che vogliono continuare a gestire scuole, ospedali e centri di
assistenza in Svezia. SBAM! Porta in faccia. E che sberla. Guardate che se si
esclude la Cina, non ci sono molti altri posti al mondo dove un governo, spinto
dal suo Popolo, abbia avuto il coraggio di spezzare la Bibbia moderna del
Diritto al Profitto, cioè letteralmente entrare a rinoceronte nei bilanci di
aziende e investitori e dirgli “Stop
ciccio, no, questi milioni sono troppi, e me li riprendo io Stato”.
La cosa mi entusiasma, ecco cosa fa un Popolo, altro che CIGL a culo
perennemente a pecora, con tutti gli italiani a blaterare cazzate o al massimo a
disperarsi per l’immondizia della Raggi, o inebetiti dalla Nano-Economia delle
mance del caffè di Matteo Renzi. Questo fa un Popolo, si fa sentire, e
incazzato nero, da sinistra a destra. La speranza in Svezia è, come dice la
famosa frase, “viva e lotta insieme a…”
no, non insieme a noi buffoni, ma insieme agli islandesi di certo.
E gli islandesi sono PIRATI. Yes.
Sappiamo dalla cronaca che l’Islanda è andata al voto proprio sabato. Anche
gli islandesi sono un Popolo, e anche loro incazzosi, infatti queste elezioni
sono arrivate a furor di popolo quando alcuni politici anche di governo sono
stati pescati con le mani nella super marmellata dei Panama Papers, lo scandalo
internazionale dei Paradisi Fiscali, e lì gli islandesi hanno inscenato le più
massicce manifestazioni di strada della storia del Paese. Sono un Popolo.
Queste proteste hanno dato potenza a un partito nato dal Web e fatto di
attivisti, anarchici e hackers, con a capo una poetessa, col nome di I PIRATI.
Sembra uno scherzo, ma là cose di sto genere accadono, e i PIRATI mentre vi sto
parlando rischiano di vincere le elezioni. Alè, così, perché quelli sono un
Popolo.
Fra le tante proposte dei PIRATI c’è anche la promessa di offrire asilo
politico a Edward Snowden, il super pentito della NSA americana che ha rivelato
il sistema di spionaggio mondiale più grande della Storia, naturalmente operato
dagli Amerikans. Il movimento 5 straccioni se l’è dimenticato per strada appena
messo piede nella Trilaterale. Qui da noi sfidare gli americani fa venire il
colon irritabile istantaneo a chiunque a Roma, sapete, Craxi l’ha pagata…
Ma la cosa fondamentale del Popolo islandese non sta nel fenomeno dei
PIRATI, sta in eventi ben più lontani.
Quando l’Islanda nella crisi globale del 2008 è crollata sotto la
bancarotta di 3 sue megabanche, l’intero arco politico e la Banca Centrale
hanno immediatamente reagito imponendo controlli di capitali in entrata e in
uscita, mica balle. SBAM, altra porta in faccia al turbo-Capitalismo, e hanno
promosso misure protezionistiche per i cittadini e per le aziende nazionali. L’elettorato
ha applaudito, certo, sono un Popolo.
Naturalmente la mega finanza internazionale li ha subito ricattati, minacciati,
fatto boati spaventosi ecc. Ma l’Islanda ha moneta sovrana, e sa che cosa
significa. Non si sono scomposti. Il Governatore della Banca Centrale ha
semplicemente replicato: “Pagheremo tutti
i nostri debiti appieno. Se gli investitori vogliono vendere, che si accomodino”.
Li hanno distrutti? No. Invasi? No. Fatti fallire? No. Impossibile con moneta
sovrana. Con moneta sovrana e sapendola usare, Wall Street incassa e va a
spasso.
Provate… ma davvero provate a immaginare se Matteo Renzi o i 5 straccioni potrebbero
dire una cosa del genere a Bruxelles, a Wall Street o alla BCE. Ci maciullano a
poltiglia in 20 minuti, per forza, non abbiamo più uno straccio di sovranità
monetaria né di bilancio. Siamo… Eurolesi.
Yes, la speranza c’è anche in Islanda. Ora chiudo, perché nella mia miserabile fantasia mi sogno che fra due ore mi parte un traghetto per la terra dei PIRATI. Ma ho una mamma cieca di 92 anni e devo rimandare. Ma voi che mi scrivete che aspettate?
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