ALL STATIONS, YANKEE,
MIKE, STAND BY, UNIFORM, TANGO… POI RIPENSATECI.
“All Stations, All
Stations, Yankee, Mike, Stand by, Uniform, Tango, Two, Three”. Questo
suonerà nelle orecchie dei comandanti dei bombardieri, sottomarini e silos
atomici degli Stati Uniti il giorno in cui un Presidente americano darà
l’ordine nucleare. Il suono avrà una eco perché verrà trasmesso da almeno 12
stazioni nel mondo contemporaneamente, per evitare errori. La frase in inglese
non è una fantasia, è presa dall’ultima esercitazione nucleare fatta dagli USA
quest’anno, cortesia della PBS.
Dietro a quell’ultimo suono, forse letteralmente prima della
fine del mondo, c’è una catena di comando, ovvio. Ma è qui il punto
terrificante. Perché al contrario di quanto voi spesso pensate quella catena è
cortissima. E’ SOLO l’ordine del Presidente con NESSUNO che lo possa fermare, a
meno di un ammutinamento di massa di tutto il Dipartimento della Difesa e
dell’esercito americano.
Prima di descrivere a voi come funziona, vi dico che il
motivo per cui la procedura di Ok alla guerra nucleare da parte del presidente
USA è così spaventosamente breve e incontrastabile, risiede nella progressiva
aggressività che le tecnologie hanno dato alla potenza di un attacco. Oggi un
missile atomico russo da sottomarino raggiunge Washington in 12 minuti, 30
minuti dalla Siberia. Il presidente ha 12 minuti o 30 per capire se l’attacco
c’è, e se c’è, per rispondere. Ecco perché è verissimo che l’attacco atomico americano
deve essere una fulminea prerogativa del presidente a cui nessuno si può
opporre con verifiche, obiezioni o controlli.
Allora, prima cosa non esiste alcun bottone rosso, ma invece
una serie di procedure sigillate e a doppio controllo prima che il presidente
possa lanciare l’ordine, ma attenti, sono procedure che ha in mano SOLO LUI. Si
legge in rete che il ministro della Difesa può rifiutarsi di trasmettere
l’ordine, ma c’è accordo assoluto fra gli esperti come Bruce Blair della
Princeton University, che ne ha fatto un saggio per il New York Times, che questo
non è vero, sarebbe ammutinamento.
Infatti accadde, anche se le cose andarono diversamente. E’
scritto in un libro dello storico americano Scott Sagan, della Stanford
University, che sfogliai a Londra per via di una nota trovata in un volume dell’inglese
Calvocoressi. Nixon in pieno disastro Watergate era perennemente ubriaco e
iniziò a delirare, sul serio. Nixon aveva la fama di essere sostenitore della “teoria del pazzoide”, cioè l’idea che un
presidente americano che avesse dato l’impressione al nemico di essere un cane
rabbioso pronto a premere il bottone atomico, avrebbe intimorito quel nemico al
punto da venire a migliori consigli con Washington. Ok?
Bè, proprio per questo l’allora Ministro della Difesa di
Nixon, James Schlesinger, passò a tutto l’esercito degli Stati Uniti, nei
giorni del Watergate quando appunto il presidente delirava nell’alcool, passò
dicevo l’ordine di deviare un ordine presidenziale di attacco atomico a
Kissinger o a lui stesso. Ma questo, sappiamo, era passibile di fucilazione di
Schlesinger. Non fu mai scoperto da Nixon. Quindi se ne deduce che oggi,
nell’era della NSA di Snowden e cioè dello spionaggio di tutti, nessun Ministro
della Difesa di Trump rischierebbe la fucilazione perché la disobbedienza,
ammesso che rimangano vivi, verrebbe appunto scoperta all’istante.
E qui concludo venendo al punto, di nuovo. Sopra è
specificato che Trump ha in effetti il poter di ordinare DA SOLO una guerra
nucleare. Nessuno lo fermerebbe, realisticamente parlando. Ma Trump è:
Un aperto sostenitore della “teoria del pazzoide” di cui sopra, ma lui non mette in conto che oggi
per esempio la Korea del Nord potrebbe un giorno decidere che la minaccia del
pazzoide Trump è vera PERCHE’ LO SANNO CHE TRUMP E’ UN PAZZOIDE, e sparare i
razzi koreani.
E poi Trump ha affermato alla MSNBC che in caso di attacco
ISIS non esclude affatto l’uso della armi atomiche. Cosa che vi avevo
anticipato ieri. E un attacco Isis in America può accadere ogni giovedì
pomeriggio, sul serio, non è una cosa remota, affatto.
Punto finale: poiché questo intervento vi dimostra che un presidente americano può in effetti iniziare l’apocalisse del pianeta in 12 minuti e senza controlli esterni realistici, di nuovo pensate se è meglio avere in sella una calcolatrice criminale come la Clinton o un demente come Trump. E parlo sempre del tema ‘Chi dei due inizierebbe una guerra nucleare?’, solo di quello. Poi basta perché se uno non ci arriva, metta la panna sul filetto al pepe verde e il sale sul gelato.
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