ISIS “END OF SYKES-PICOT”, QUELLO CHE NON AVETE VISTO. ADESSO CAPIRETE CHE SIGNIFICA.
Il video (non accessibile in Rete) è rudimentale, la
telecamera traballa, qualità pessima. L’anno sembra essere il 2009, ma forse il
2011. La mano che fa le riprese è di un uomo dell’ISIS, e no, questo film non
ha nulla a che vedere con gli odierni video ultra sofisticati,
masscommunication psycho op. (termini del Pentagono) di atrocità da pelle d’oca
degli islamici psicopatici di Al Baghdadi. No.
La scena è quella di una ruspa che, avanzando, abbatte una
trincea di sabbia percorsa dal filo spinato, cioè un tratto della frontiera fra
Iraq e Siria, dicono i sottotitoli in arabo. I paletti crollano, la sabbia
rotola come un’onda, il trattore si ferma. Una mano depone in terra davanti alla
gigantesca pala un pezzo di carta, dove scritto a biro si legge:
“END OF SYKES-PICOT”. Poi silenzio e i frames si bloccano.
Fine.
Questo fu con tutta probabilità il primo video che l’ISIS
girò per le audience occidentali. E a me toglie il fiato. Altri filmati del
genere sono poi seguiti, ma non con quella significanza ingigantita dalla
semplicità delle immagini. Seguitemi.
Nel mio volume Perché
ci Odiano (Rizzoli 2006) diedi conto di come il colonialismo franco-inglese
aveva prodotto una delle più mostruosamente deformi deviazioni della Storia
umana, quando interi popoli del tutto inermi furono tranciati, divisi, resi
mutanti dalle assurde frontiere che Parigi e Londra tracciarono nei deserti
mediorientali per spartirsi le risorse. E che si fottessero milioni di arabi. Che
si fottesse il fatto che milioni di famiglie, tribù, villaggi furono separati e
costretti di colpo, come a Berlino dopo la guerra, a sentirsi stranieri fra di
loro anche solo a 500 m di distanza. Furono creati Stati assurdi, e siccome
erano odiati dagli arabi che vi si trovarono prigionieri, i colonialisti li
adornarono con dittatori pupazzi e con le loro polizie segrete atroci, perché
simili scempi geo-umani potevano solo stare in piedi terrorizzando i popoli con
le fosse comuni e le camere di tortura. Leggete questo passaggio del mio libro:
“Gerturde Bell,
archeologa e amministratrice coloniale inglese, donna intraprendente e
perfettamente a suo agio nella durezza del deserto mesopotamico negli anni 1918
e il 1919. L’estetismo di Gertrude va cercato nel modo in cui ella si inventò,
tracciandola di persona, la frontiera che separerà in un futuro non distante
l’Iraq dall’Arabia Saudita, confezionando così due nazioni mai esistite prima.
Jonathan Raban, il saggista angloamericano di cui ho accennato in precedenza,
scrive in proposito: “Cavalcando fra
le dune Gertrude Bell trascinava elegantemente un bastone che lasciava un solco
nella sabbia, mentre alle sue spalle un nugolo di ragazzi autoctoni piantava
pali di legno a intervalli regolari lungo quella traccia… Questi Stati fittizi
furono forniti di Re a immagine e somiglianza della monarchia britannica… e necessitarono
di dittatori armati fino ai denti e protetti da onnipotenti polizie segrete…”
Questa sciagurata donna, e tutti i colonialisti che la
emularono, poterono agire in questo modo solo grazie a un accordo di
spartizione del Medioriente firmato dai diplomatici Sir Mark Sykes e George
Picot nel 1916 in Europa, inglese il primo, francese il secondo. A noi questi
nomi dicono nulla, ma ancora oggi per decine di milioni di arabi essi sono più
noti di un Kennedy o di un Gandhi. Ricordo una sera a un posto di blocco
israeliano sotto gli M16 puntati di sti criminali di Tel Aviv, ero in coda con
miserabili palestinesi di ritorno dal lavoro e mi girai di scatto per chiedere
a un uomo dietro di me “Lei sa chi sono
Sir Mark Sykes e George Picot, sa chi era Balfour?”. L’uomo che reggeva una
pesante borsa con attrezzi da piastrellista, mi rispose in un istante, e perfetto
nelle date e dettagli. Erano i bastardi che avevano creato il marasma di
frontiere assurde che oggi chiamiamo Medioriente, disse, che avevano da
scellerati posto i semi per conflitti infiniti e irrisolvibili… peccato per i
milioni di arabi morti, torturati, spariti, deprivati per un intero secolo.
E il trattore dell’ISIS compì quel gesto di un’importanza
simbolica colossale, abbatté la frontiera, le frontiere, e ci avvisò con gelida
premonizione: E’ LA FINE DI SYKES-PICOT,
ve ne accorgerete. E’ la fine della vostra presunzione di controllarci, è la
fine della vostra Storia qui.
Ora, che sia un abominio politico militare come l’ISIS a
fare questa rivendicazione non è certo accettabile. Ma non è assolutamente
questo il punto. Il punto è un altro. Ogni singolo, e ripeto, ogni singolo
fenomeno aberrante che sia scaturito dal Medioriente negli ultimi 80 anni è
SEMPRE SEMPRE rintracciabile indietro nel tempo storico a una criminale,
arrogante, predatoria decisione della potenze occidentali. Su questo i dubbi
NON ESISTONO, e io stesso ho documentato in migliaia di pagine scritte quanto
appena detto. Do-cu-men-ta-to, cioè affermato con documenti alla mano. Non
riscrivo tutto qui. E voglio dire anche altro.
Perché continuiamo nello stesso errore? Ci arriverebbe un
ragazzino di terza media a capire che le cose andranno sempre peggio, se ‘il
medico che ha causato la cancrena insiste criminosamente a infettare la
ferita’. L’ISIS nasce senza ombra di dubbio dall’allucinante e demenziale
politica USA in Iraq dopo la guerra del 2003, con il Pentagono che ha
saltellato come un canguro in Alzheimer fra un gruppo religioso e un altro, fra
una tribù e un’altra, armando, disarmando, tagliando, dividendo, ma poi tornando
sui suoi passi, finanziando e ri armando di qui e di là a casaccio, poi ri-ritornado
indietro, e ancora e ancora, in un caos strategico da scimmie psicotiche. Al
Qaeda era il demonio per Washington, Ayman Al-Zawahri (il n2 di Bin Laden) era
l’uomo da sterminare, e così facendo sti coglioni di americani hanno lasciato
inosservato il suo rivale, il cosiddetto califfo Al Baghdadi che con una
frazione di Al Qaeda ha creato un mostro cento volte peggiore di Al Qaeda.
E ora? Ohhh, il medico USA prescrive la stessa medicina, nel
tripudio di teste di cazzo ignoranti come Hollande, Renzi e Cameron, e allora
altra cancrena a go-go… Tanto chi paga sono i soliti ‘negri’ (citaz. dal futuro
primo Presidente d’Israele Chaim Weizmann a inizio ‘900)… Ma ora paghiamo anche noi, e
precisamente – mi si perdoni l’impietosità – quei fessi che vanno in agenzia di
viaggi per la settimanina 650 euro tutto incluso nei Club vacanze dei Paesi dei ‘negri’, quei
‘negri’ che però, scrisse un tale Barnard dieci anni fa, oggi ci odiano. E quando i basisti dell’ISIS arrivano nei loro miserabili Paesi per comprare mitra,
munizioni e bombe a mano con cui ucciderci sotto l'ombrellone, i 'negri' si girano dall’altra parte e fingono di non vedere.
Perché davvero loro la Storia la conoscono, fu scritta col loro sangue, e non
dimenticano. Ci odiano. Ma sarebbe semplice rimediare, perché tutto quello che
ci chiedono è:
ANDATEVENE. “END OF SYKES-PICOT”. Un trattore e un pezzo di carta scritto a biro sulla sabbia oltre una decina di anni fa sono il più urgente libro di Storia da leggere oggi.
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