PENSIONATO
GIACOMO, IO LE MOSTRO L’ORRORE-FUTURO: ZIRP.
Era
il 2000, io sedevo di fronte Cinthya Fagnoni, direttrice del Education, Workforce, and Income Security
Issues del General Accounting Office americano, organo del Congresso USA. A
Washington faceva caldo, ma lei mi offriva solo caffè. La Fagnoni era autrice
di uno studio commissionato dal Senato USA sulla flessibilità. Flessibilità sul
lavoro, eravamo 14 anni fa.
Mi
disse: “Risulta ovvio che la flessibilità
può solo essere un Optional del mercato del lavoro, cioè limitata alla SCELTA
del lavoratore/trice di VOLER lavorare meno e a singhiozzo. I nostri dati ci
dicono che se la flessibilità diventa la regola, distruggerà non solo
l’economia dei giovani, ma anche quella dei pensionati”. Giugno 2000.
14
anni dopo, e un Massimo D’Alema (da impiccare) dopo, con seguito di Eurozona e
il disastro epico di una disoccupazione giovanile italiana al 43%, noi ci
stiamo dirigendo esattamente verso quella distruzione. In America oggi la
cosiddetta Labour Participation Rate
(quanti sono attivi sul mercato del lavoro) è un numero che precipita come una
palla di piombo giù dall’Everest, perché letteralmente per i giovani non
conviene più lavorare. Gli costa di più di quanto guadagnano con la
flessibilità e coi mini-lavori, e meno che far debiti con le banche (coi tassi quasi
a zero di oggi). Mentre i pensionati USA devono tornare sul mercato del lavoro
a 65 anni se no muoiono letteralmente di fame. Cosa gli è successo a questi ultimi? Non solo è
crollata la quota di contributi dei giovani per le loro pensioni, ma i
pensionati americani hanno dato retta alla loro CGIL e alle loro Fornero 25
anni fa, cioè si sono messi nella mani dei Fondi Pensione integrativi. Questi
prendono i tuoi contributi e li investono, promettendoti un futuro brillante
grazie alle magie della Finanza. “Ma
ancora stiamo con lo Stato? Decotto e babbione? Goldman Sachs, JP Morgan,
Unicredit, Axa, Zurich, sono il tuo sereno futuro, pensionato John! Fidati.”.
Questi prendono
i tuoi contributi e li investono sul Mercato, soprattutto in Titoli di Stato.
Poi accade che mentre il pensionato John è a farsi le birre al bar sotto casa, o
a portare a spasso il cane, gente nelle Banche Centrali prendono un paio di
decisioni che portano i tassi d’interesse a quasi zero. Ops! La pensione
accumulata oggi dal pensionato John non rende più nulla, soprattutto certi
titoli di Stato (hey Giacomo, hai qualcosina investita in titoli tedeschi? Sei
nella merda). Infatti John sbatte la faccia a sangue contro lo ZIRP, Zero inbred rate policy, cioè i suoi risparmi di pensione integrativa non
rendono più un cazzo d’interessi, e di più… Se lo sventurato aveva il suo
gruzzolo sparso/investito dal suo promotore finanziario anche fra banche d’investimento,
i buchi contabili e i fallimenti a catena di queste dal 2007 al 2013, gli ‘Hair
Cuts’ imposti agli investitori (anche ai piccoli) pur di salvare ste
mega-banche, gli hanno anche mangiato più della metà della pensione, spesso
tutta. E oggi fa la fame in USA. E se non
torna a lavorare a 68 o a 71 anni, crepa veramente di fame, no kidding…
Come voi lettori sapete, l’Italia è un Paese che, senza fallire un colpo negli ultimi 70 anni, imita tutto il peggio degli USA (e mai il meglio) SEMPRE E REGOLARMENTE 15 anni dopo. Abbiamo oggi Renzi per questo, mica per altro, complice il vecchio amico delle Multinazionali USA degli anni'70, Giorgio (da impiccare) Napolitano. Auguri pensionato Giacomo, ma non per te, per tuo figlio Giacomino, che fra 40 anni si ricorderà disperato di questo articolo. Disperato.
- Contatti