[Paolo Barnard]

Scorregge della Storia sotto i tacchi del Vero Potere.

Questa è l’autopsia dell’articolo di Giulietto Chiesa “Monti non è il meno peggio. E’ l’ultimo rantolo prima del ballo di San Vito”. Giulietto mi dispiace, non ce l’ho con te, ma è ora che ci diamo dei voti spietati, e per un solo motivo: se noi che ci poniamo come informatori del pubblico contro i mostri finanziari che ci divorano non siamo spietatamente ferrati, la spietatezza di quei mostri ci incenerirà. E chi ci rimette poi non siamo io e te, borghesi col sedere protetto, ma i milioni che là fuori vivono già alla canna del gas, ok? Ficcatelo in testa, qui bisogna studiare e ristudiare, non fare i presenzialisti che sbucano come il prezzemolo su ogni media esistente a pontificare su costrutti sgangherati, e mi riferisco proprio a te. A Wall Street o alla Trilaterale, posto l’assurdo che qualcuno legga quello che voi leader antagonisti scrivete, se la ridono di voi. Sanno che non avete capito un H delle basi del loro agire. Ma no, neppure ridono, troppa fatica. Poi ci sono gli Indignados, Occupy Wall Street, Facebook, guarda, non ho le parole: meglio dire che stanno al Vero Potere come una scatola di fiammiferi sta a un B52 nucleare. Manica di stupidi ignoranti ancor più dei loro leader, bambini viziati con le tende e il cappuccio in testa i cui sette neuroni neppure arrivano a capire le dimensioni della buca delle lettere del Vero Potere, figuriamoci dell’intero edificio. Vere scorregge della Storia. Sono 50 anni che i movimenti antagonisti si pongono in quel modo, ed ecco i risultati, sotto gli occhi di tutti. Feste di piazza tante, ma studiare il Vero Potere per anni e anni… noooo, noioso. Scorregge della Storia nei corridoi del Vero Potere.

 

L’articolo di Chiesa:

 

“Il punto di partenza di questo ragionamento è una constatazione: nel 2007 è sopravvenuto il crollo repentino del sistema finanziario mondiale (… ) Le cause di questo disastro sono da analizzare, ma qualche data di riferimento è già possibile individuarla. La più importante delle quali è il 12 novembre 1999, quando il presidente William Jefferson Clinton promulgò la legge Gramm-Leach-Bliley, che cancellava la legge Glass-Steagall del 1933 e dava licenza alle banche d’investimento e a tutta una serie di operatori finanziari, di lanciarsi in ogni forma di attività speculative (…) Ora io affermo che la causa della crisi sistemica attuale deriva dalle decisioni sopra ricordate, che hanno prodotto una liberalizzazione completa dei movimenti di capitali e di creazione di derivati: decisioni che hanno creato le premesse per una smisurata crescita del debito mondiale”.

 

No Giulietto. La data di riferimento è la prima elezione di Clinton a presidente degli USA nel 1993 e la legge fondamentale in questo contesto è la sua legge Omnibus Budget Reconciliation Act dello stesso anno. Imponeva di pareggiare i bilanci dello Stato, e questo in economia significa sottrarre l’intera cifra necessaria al pareggio dai risparmi di famiglie e aziende. In un’America con stipendi stagnanti dal 1973 e crescita a singhiozzo, il pareggio di bilancio clintoniano sospinse masse immense di americani verso l’indebitamento, reso ancor peggiore dalla loro tendenza alla spesa compulsiva. Ma se decine di milioni di persone s’indebitano, significa che una pari quantità di prodotti finanziari viene creata, cioè assets nelle mani degli istituti finanziari che hanno emesso i crediti. Nasce il Money Manager Capitalism (capitalismo dei gestori del debito familiare) descritto già anni prima da Hyman Minsky. Questa corsa degli americani al debito, sospinti appunto dalle politiche di bilancio di Clinton, con le valanghe di assets di cui dicevo (fra cui i mutui subprime), fornirono una tentazione irresistibile per questi istituti di specularci sopra. Ed ecco la follia dei derivati su di essi costruiti e sparsi in tutto il mondo (i famosi prodotti tossici). Capire che la fonte prima del disastro fu una politica di bilancio tipicamente Neoclassica è tutto. Perché la gente deve capire che è l’ideologia economica il vero mostro, non tanto questa o quella deregolamentazione. Inoltre, Giulietto, anche tu pigi ossessivamente su questa moda di incolpare le banche, le big banks, di tutto il male, e questo è errato. Il male di gran lunga più devastante non è la spirale di indebitamento bancario che ha collassato il sistema finanziario, né questa o quella deregolamentazione, ma il debito reale di centinaia di milioni di poveracci e famiglie allegate che sono in quelle condizioni SOLO per cause di scelte politiche Neoclassiche e Neoliberiste. E mentre sulle banche oggi tutti sbraitano, dai centri sociali ai parlamentari, quasi nessuno lavora per smontare i dogmi Neoclassici e Neoliberisti con cui tutta la gestione dei deficit, dei debiti e delle monete è condotta.

 

“Barack Obama non ha mosso una virgola in questa direzione. E, sotto la sua guida, la Federal Reserve ha erogato (tra il dicembre 2007 e il giugno 2010) la fantastica cifra di 16 trilioni di dollari, a tasso d’interesse uguale a zero, a tutte le più importanti banche d’investimento dell’Occidente (…) la Federal Reserve ha ricapitalizzato non solo le banche d’investimento americane, ma tutte le più importanti banche occidentali. Fanno parte dell’elenco, infatti, giganti “europei” come Deutsche bank, Paribas, Union-des Banques Suisses, Credit Suisse, Barclays, the Royal Bank of Scotland etc (…) Ma altrettanto ovvio che, senza cambiare le regole, le banche ricapitalizzate avrebbero continuato a muoversi verso il precipizio alla stessa velocità”.

 

No Giulietto. Primo, la FED non ha assolutamente ricapitalizzato le banche. Il bail out (salvataggio) da parte della FED che tu citi (29 trilioni, non 16) fu un’operazione di scambio fra liquidità della FED e asset tossici delle banche americane, più prestiti da FED a banche europee con sede in USA, che avvenne a livello delle riserve di quelle banche e in cambio di assets (non gratis), sempre presso la FED. Per ricapitalizzare le banche, la FED avrebbe dovuto comprargli delle azioni, le equities, allora sì che il capitale sarebbe cresciuto. Confondi i prestiti alle riserve delle banche (bail out) con la ricapitalizzazione. Ma tornando al bail out, i trilioni di dollari che la FED ha versato nelle riserve bancarie di chiunque sono rimasti lì, non sono mai circolati, perché le banche non possono speculare usando il denaro delle proprie riserve. Secondo, la FED ha prestato dollari ad alcune banche centrali d’Europa (ECB, BC Svizzera, B. d’Inghilterra), e sono state queste che li hanno passati alle banche europee. Ma non furono soldi da usare per altre speculazioni selvagge, solo dollari per permettere alle banche europee di saldare i loro debiti con gli istituti finanziari privati americani senza doversi prosciugare di euro. Ed erano debiti di banche europee contratti soprattutto coi Money Market Funds USA, e in misura molto ridotta con banche USA. Gli asset tossici delle banche europee, come già detto in passato, furono acquistati soprattutto da questi Money Market Funds USA, non primariamente dalla FED. Infine, quando nell’articolo del NY Times che tu citi si legge che le banche americane avevano trafficato in enormi quantità di titoli di Stato europei in Euro, non significa che li avevano comprati, ma solo che li maneggiavano in cambio di parcelle.

 

“È in questo contesto che esplode il problema dei debiti sovrani europei.”

 

No Giulietto. Il problema dei debiti sovrani dell’Eurozona non ha nulla a che fare, ma proprio nulla, con il macello delle speculazioni bancarie sui derivati, sui subprime, né con la deregolamentazione della finanza, cioè il contesto in cui tu lo piazzi. Al massimo puoi dire che la finanza deregolamentata può infierire sulla crisi dell’Euro, ed è vero. No, la crisi del debito sovrano in Euro ha un solo nome e causa: si chiama Euro, moneta straniera per tutti i 17 dell’Eurozona, ed ho già lungamente spiegato perché. E’ sconcertante che in tutte le tue esternazioni sulla crisi dell’Euro tu non abbia mai menzionato la sua prima e unica genesi, che è riconosciuta come tale ormai da firme come Krugman e Grauwe. Un po’ come trattare di effetto serra e mai una volta parlare di CO2.

 

L'origine di questa crisi è, a mio parere, il derivato di un tentativo disperato delle grandi banche d'investimento di riprendere la corsa forsennata a redditività "over 15%"(il famoso ROE, ovvero Return on Equity), nelle condizioni in cui la crescita dell'intero occidente (sempre che ce ne sia una) è ormai confinata nei decimali dell'unità. Se c'è una prova della follia, sta proprio in questa assurda pretesa. L'occasione era già stata preparata nel momento stesso e nel modo in cui fu concepito l'euro. Fu in quel momento, alla fine degli anni '90, che l'Europa autorizzò le banche d'investimento del pianeta a considerare a zero rischio i debiti dei paesi dell'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). Come scrive il New York Times in un articolo assai rivelatore dell'11/11/11, erano loro quelli che “made it”, che avevano fatto il grande passo di creare una moneta nuova”.

 

No, Giulietto. Primo, i Paesi dell’OCSE non sono tutti in Eurozona, per cui è impossibile che il NY Times abbia scritto che “erano loro quelli che “made it”, che avevano fatto il grande passo di creare una moneta nuova”. Infatti l’articolo che citi non dice affatto quello che tu hai scritto. Il NY Times dice invece: “Before 1999, when Europe forged its monetary union, they allowed banks to treat as risk free the debt of any country that belonged to the Organization for Economic Cooperation and Development, a club of nations that had made it”. Cioè: fu nel periodo PRIMA del 1999, prima dell’anno in cui si stabilì l’Eurozona, che i controllori (non l’Europa) avevano permesso alle banche di considerare a rischio zero il debito di qualsiasi nazione che appartenesse all’OCSE. Successivamente nell’articolo americano viene detto più volte che i controllori avevano garantito che il debito sovrano europeo, cioè sia in Euro che nelle altre valute, era a basso rischio, e questo testimonia, delle due, come anche a quel livello si faccia confusione fra un debito europeo in moneta sovrana, es. la Svezia, e uno in moneta non sovrana, es. l’Italia. Infatti qualcuno sta attaccando la Svezia?

 

“Le grandi banche d'investimento, quelle americane in primis (ma anche quelle europee, i gestori dei fondi pensione, dei fondi comuni, delle compagnie di assicurazione, tutti emergenti dal disastro dei subprime che si erano sparsi come un'epidemia su tutti i mercati), si precipitarono a piazzare le loro liquidità (o, più brutalmente, nell'aprire altri debiti) nell'acquisto dei bonds europei.”

 

No Giulietto. Ti ho scritto qualche giorno fa, in Così no, però, Giulietto, che le banche d’investimento americane non hanno affatto comprato tanto debito sovrano europeo. Assieme a Money Market Funds, esse hanno comprato soprattutto montagne di debito di banche private europee, non particolarmente bonds di Stato. Gli americani scrivono “European debt” o “European bonds” per indicare ogni sorta di debito europeo, soprattutto debito privato infatti.

 

“E, come di nuovo scrive il New York Times nell'articolo citato (“What banks once saw as safe has now turned toxic”. Quello che le banche avevano considerato sicuro, si è ora trasformato in tossico), «intrappolati nel caos del subprime, i prestatori avevano visto il debito europeo come un paradiso da cui trarre profitto» E, per trarre il massimo profitto, in situazione pressoché disperata di insolvenza, ecco che, «per paura e avidità», si gettarono su quei bond che avrebbero garantito il massimo interesse. Dunque il loro obiettivo diventarono subito non i più sicuri (era stato detto che tutti sarebbero stati ugualmente sicuri, sebbene l'evidenza dicesse il contrario), ma i più redditizi. L'esempio greco è illuminante.”

 

No Giulietto, ripeto. L’articolo si riferisce alla corsa delle banche americane ad acquisire debito europeo inteso come ogni sorta di debito emesso da qualsiasi istituzione europea privata. E così fu, come ho già detto. Tu hai letto lungo tutto l’articolo la parola “European debt/bonds” e hai pensato fosse debito di Stato. Ma no, si riferiva soprattutto al debito privato europeo. Infatti in un passaggio gli autori lo specificano dicendo che “Banks in the United States also profited. Goldman Sachs has been a top underwriter of Greek debt since 2005, according to the Reuters data, and Morgan Stanley was a big underwriter of European sovereign debt.”. Nota la distinzione fatta fra la Goldman Sachs che compra debito greco (cioè soprattutto privato) e Morgan Stanley che ha invece comprato titoli di Stato, nel cui caso gli autori aggiungono il termine “sovereign” alla parola debt, cioè debito sovrano di Stato, non privato. Tutto il tuo trattato si regge sull’assunto della corsa irresponsabile e avida delle mega banche USA e UE a comprare il debito di Stato europeo, oltre tutto considerandolo a rischio zero. Ma come hai letto finora, e per tutti i motivi citati, non fu affatto così per la parte americana, che è di gran lunga la più potente. Né i meccanismi bancari sono quelli da te descritti, né la FED ha fatto ciò che tu dici.

 

Intendo precisare che la finanziarizzazione del debito pubblico degli Stati non è stato un incidente di percorso, né un portato oggettivo di tendenze inevitabili. Essa è stata introdotta da noi con una decisione politica precisissima, ben meditata e preparata. Questa decisione politica si chiama Trattato di Maastricht.”

 

No Giulietto. Si chiama Euro, e solo quello. La finanziarizzazione del nostro debito pubblico sarebbe stata del tutto arginabile se invece dell’Euro noi disponessimo di moneta sovrana. Forse neppure sarebbe stata possibile in assoluto, e un pensiero rivolto agli inesistenti attacchi speculativi contro l’indebitatissimo Giappone (200% debito PIL) lo conferma.

 

 

“Resta il grande interrogativo: quale sarà la reazione popolare a questa svolta, sicuramente drammatica? Il quadro visibile dice che, in questo momento, in Europa non esiste una opposizione organizzata, continentale, a questa svolta”.

 

No Giulietto. Esiste eccome, ma ha un difetto letale: non studia, non è competente e nella sua massa di aderenti è formata da attivisti di tastiera drogati di pc e solo intenzionati ad emozionarsi nelle due o tre ‘feste di piazza’ contro le ‘banche cattive’, che lasciano solo pena e desolazione al loro svolgersi, e il 99% dell’edificio del Vero Potere intatto perché ignorato.

 

“Tuttavia il gruppo GEAB appare assai meno preoccupato del destino dell'euro di quanto non sia di quello del dollaro USA. Infatti – sulla base di quanto già detto in precedenza in queste righe – la detonazione dei debiti pubblici europei, oltre a mettere in crisi le banche francesi, tedesche, belghe e olandesi, produrrà l'esplosione del debito pubblico americano, data l'esposizione degli investitori istituzionali statunitensi sul debito europeo.”

 

No Giulietto. Cosa significa “l’esplosione del debito pubblico americano, data l'esposizione degli investitori istituzionali statunitensi sul debito europeo”? Primo, e di nuovo, non c’è un’esposizione colossale delle banche USA al debito pubblico europeo. Secondo, anche se ci fosse la FED potrebbe operare un altro salvataggio a suon di trilioni comprandoseli tutti quei bonds di Stato europei. E cosa accadrebbe al dollaro? Nulla di che, come già verificatosi coi precedenti 29 trilioni spesi dalla FED. Perché? Perché sono dollari che finiscono nelle riserve delle banche presso la FED e lì stanno. Non creano inflazione, né svalutazione. E cosa accadrebbe al debito pubblico USA? Aumenterebbe di qualche numero sui computer del Tesoro, nulla di che. Leggi sotto.

 

“Infatti – sulla base di quanto già detto in precedenza in queste righe – la detonazione dei debiti pubblici europei, oltre a mettere in crisi le banche francesi, tedesche, belghe e olandesi, produrrà l'esplosione del debito pubblico americano, data l'esposizione degli investitori istituzionali statunitensi sul debito europeo. La cifra più impressionante in merito viene dalla valutazione del debito privato negli Stati Uniti che, oltre allo stato pre-comatoso di quello pubblico, ha ormai raggiunto il 240% del PIL (…) La conseguenza, prevista, potrebbe essere una misura obbligata: la svalutazione del dollaro del 30% almeno, unico modo per attenuare il peso dell'indebitamento complessivo degli Stati Uniti”

No Giulietto. Grande confusione e omissioni. Prima di tutto la svalutazione del dollaro ingrosserebbe il peso del debito privato USA, il contrario di ciò che tu scrivi, perché ne eleverebbe la quota estera immediatamente, andando ad ingrossare il debito complessivo dell’America. Impossibile che qualsiasi economista sano di mente abbia prescritto una roba del genere. Ma poi tu continui a ignorare che il debito USA è denominato in una moneta sovrana (dollaro) che il Tesoro USA emette senza problemi, per cui la tua asserzione secondo cui il debito pubblico USA è “in stato pre-comatoso” non solo è priva di fondamento in macro economia, ma va a pescare precisamente nell’inganno ideologico Neoclassico e Neoliberista che ha distrutto l’autonomia di spesa pubblica degli Stati sovrani precisamente con il ‘fantasma’ del debito pubblico insostenibile. Se tu avessi letto Il Più Grande Crimine 2011 avresti capito la portata devastante di quell’inganno. E quest’ultima, fra le tue lacune, è in assoluto la più grave, nel paradosso di un antagonista che non si rende conto di predicare proprio cioè che il Vero Potere vuole: il fantasma terrorizzante dei debiti pubblici “in stato pre-comatoso”. Il debito USA in dollari sovrani è sano come un pesce, e lo sarebbe anche il nostro se fosse in Lire. Sarebbe la ricchezza di tutti noi italiani, al centesimo.

Fine autopsia.

Conclusione per i lettori: Chiesa nel suo articolo scrive anche altre cose del tutto vere e politicamente importantissime, ma come avete visto porta avanti un attacco ai golpisti finanziari basato su assunti sbagliati e fatti mai accaduti. Ora, domando: perché è grave il fatto che uno dei più importanti leader della ‘resistenza’ civica si ponga come tale senza premurarsi di studiare il nemico così come il nemico merita?

Rispondetevi da soli, lettori e lettrici, io ve l’ho già scritto 1000 volte. Non siete bambini, basta star lì a ciucciare ogni singola risposta e indicazione dai papà Barnard, Chiesa, Ambrose Evans-Pritchard ecc. Siate adulti, per la miseria. Non scorregge della Storia sotto i tacchi del Vero Potere.