[Paolo Barnard]

UN ESPERTO CONFERMA: TECH-APARTHEID IN POLLITALICHE AZIENDE.

ADAJE 

MI SCRIVE IL TITOLARE ITALIANO DI AZIENDA ARTIFICIAL INTELLIGENCE-TECH ALL’ESTERO:

A ottobre sono venuto in Italia e per puro caso ho avuto modo di scambiare una discussione con il figlio di un industriale. Mi ha riferito che l'azienda del padre ha intenzione forse l'anno prossimo di introdurre AI e Deep Learning. Vogliono costruire una macchina, un robot, per xxxxx.

Io gli ho risposto che già ora arrivano tardi e che comunque sottovalutano l'investimento. Prima di tutto gli esperti in Deep Learning si contano su una mano e di certo non sono neo laureati sottopagati. Secondo è un settore di ricerca che tante aziende in Italia non si possono permettere (parlo di esperienza personale in Lombardia).

Io vedo diversi problemi in Italia:

1 - la precarietà della conoscenza della lingua inglese che limita enormemente la ricerca delle aziende;

2 - la mancanza di preparazione delle università Italiane che sono indietro di 10 anni;

3 - la mentalità dell'imprenditore Italiano che vuole produrre software come se facesse sedie.

Il modo di fare software è cambiato tantissimo negli ultimi anni. Prima era una ricetta d’istruzioni, che uno bene o male può capire, e se qualcosa non si capisce c'è Google. Ora sono delle black box per costruzione. Sono software che imparano dai dati. É difficile capire se l'architettura che uno sta progettando funzionerà. E se non funziona è anche più complicato capire perché.

Una volta un collega italiano mi ha detto: “E’ vero che l'Italia è al centro del mondo… perché l'Italia resta ferma e tutto il mondo gira intorno.”

Cordialmente, XX".