[Paolo Barnard]

MA PERCHE’ CERCATE LA VERITA’ SU REGENI? E’ OVVIA.

Il cosiddetto mistero sulla tortura a morte di Giulio Regeni esiste solo per chi non conosce il mondo arabo, il Medioriente, e il triangolo USA-Egitto-Israele. Ma è ovvia, non capisco perché nessuno la scrive.

E non ci sarebbe molto da scrivere. Un ragazzo pulito e tanto ingenuo, parte dalle stanze esaltanti di Cambridge sulla folata della sua buona fede e di un interesse accademico, e poi va dagli arabi. Va cioè in una cultura che non ha mai conosciuto i valori dell’Illuminismo e in cui non esiste traccia di progresso sociale che non sia una farsa, un raggomitolamento di corruzioni, violenze, contraddizioni, imposto in larga parte da una disastrosa mal digestione di valori occidentali o da interessi finanziari.

La cultura che lo ha tradito e ucciso. 

Si legga le primavere arabe – che Regeni avrebbe dovuto capire prima di rimanere fregato – con il 'primaverili' libici che la prima cosa che hanno fatto dopo la caduta di Gheddafi fu di reintrodurre la poligamia e prendere mazzette dall’ISIS e da ogni altra mafia al mondo per trafficare in umani e organi. O i Tunisini, che nel mezzo dei loro boccioli di primavera con il Nobel per la Pace in pancia arrestano Mohamed Ali Snoussi: il 3 ottobre 2014 Mohamed è stato depositato dalla polizia tunisina davanti a casa sua, con braccia rotte, sfigurato in faccia, i testicoli maciullati, e piedi spezzati (risultato autopsia: caduto in bagno), e la tortura a morte è pratica quotidiana in quel Paese in questi minuti. Vorrei sapere cosa ne pensano le donne tunisine minori di 20 anni, della 'primavera', i cui stupratori ancora se la cavano per legge, senza un’ora di galera, se le sposano dopo averle violentate.

Regeni avrebbe dovuto in primo luogo studiare l’esodo palestinese nei campi profughi in Libano, Giordania, Egitto, dal 1967 in poi. Un esodo di disperati che si gettavano nelle braccia del ‘Fratelli Arabi’, per essere trattati dagli arabi molto peggio di come sono trattati nei Bantustan israeliani oggi. Regeni doveva sapere che una delle più vomitevoli espressioni culturali della Storia umana prende il nome di Fratellanza Araba, mai esistita, con Nasser che mentre sbraitava l’unità dei Fratelli, pagava i torturatori della CIA americana in dollari nel carcere di Tura (o Tora). Con le centinaia di milioni di dollari che gli Emiri donarono all’OLP di Arafat in 20 anni, e dei quali a Gaza o nella West Bank non è arrivato mai nulla.

Regeni è morto tradito e pugnalato alle spalle da un ‘fratello arabo’, un sindacalista che Giulio credeva di aiutare. Ma non lo sapeva, Regeni, che sono al 98% spie prezzolate dal Mukhabarat, che lo ha poi torturato a morte? Ecco i fatti, non difficili da capire. Come dice sempre l’immenso Robert Fisk:

Welcome to the Middle East”. Sono arabi.

E sui mandanti ed esecutori oggi, bè, c’è ancora bisogno di ripetere che siccome Israele è la più grande base militare USA al mondo, e l’unica dove si sperimentano le armi della Boeing o Lockheed Martin su bersagli vivi palestinesi, e siccome l’Egitto è lo stuoino sulla porta del Mossad e dello Shin Bet di Tel Aviv, l’ordine è partito dall’Ambasciata USA a Roma al governo italiano di non rompere troppo il cazzo all’Egitto su sto ragazzino curioso. Cosa c’è da capire sulla non verità su mandanti ed esecutori? Non l’avremo mai, né mai l’Ambasciata di via Vittorio Veneto a Roma ce la permetterà. Arresteranno forse due culi di cane capri espiatori e tanti saluti.

Ho concluso. C’è altro?