[Paolo Barnard]

COME DICEVA BERTRAND. ELITE, NON GENTE.

 

Non sapevo che Bertrand Russell lo avesse detto.

Io ci sono arrivato da solo, dopo 32 anni di sangue versato nel nome del pubblico. Ci sono arrivato dopo aver creduto, per tre decadi, che il pubblico, se informato incoraggiato e fornito di un modello guida come me o altri, avrebbe capito cosa fare, come agire e si sarebbe salvato.

E dove sono giunto invece? Qui: l’umanità progredisce solo grazie a poche elite, o addirittura individui, che cambiano la Storia. La gente non fa nulla e mai nulla farà. Essa segue (spesso malvolentieri) i progressi voluti dalle elite, o da individui. E sempre per conto mio sono arrivato (e l’ho scritto) a dire che chi si nasconde dietro al “Ma io cosa posso fare? Non sono nessuno” è un vile che ci sta comodo nella propria viltà, e dunque si merita il proprio destino.

Ieri sono incappato in una registrazione fatta da Bertrand Russell alla BBC nel 1967, dove dice esattamente: “Solo una piccola elite, ma anche un singolo individuo, pensa e agisce per il bene di tutti. Poi il resto dell’umanità segue. La Storia fu scritta in questo modo… Trovo che sia vile l’atteggiamento di chi si proclama scoraggiato. E’ comodo, è una viltà comoda. Se solo ogni individuo avesse il coraggio di coltivare la propria indipendenza mentale, egli potrebbe fare tanto”.

Bertrand Russell, oltre a essere uno dei padri della filosofia analitica e della matematica moderna, fu forse la più grande mente del XX secolo, in assoluto. Filosofo, matematico, politologo, attivista, pacifista, carismatico divulgatore e genio. L’arte dell’indipendenza mentale l’acquisì da bambino, quando suo fratello tentava di piantargli in testa i cardini sacri della geometria, ma al piccolo Bertrand non gli si piantavano affatto. Diceva, già da bimbo, “Ma che significa che sono verità assodate da secoli? No, non hanno senso per me, voglio una spiegazione migliore”. E nulla e nessuno riuscirono a svergognarlo in un angolo. Lui pensava diverso e resistette, sempre, per diventare poi ciò che la Storia oggi ricorda come una mente immortale.

Dunque, io e Bertrand la pensiamo allo stesso modo, e ripeto: non sapevo che lui l’avesse detto. Pensiamo che l’umanità progredisce solo grazie a poche elite, o addirittura individui, che cambiano la Storia. La gente non ha ruolo, la gente segue. Ciò ha implicazioni enormi che dico sotto.

Ma come già scrissi diverse volte, anche un altro immenso del XX secolo pensava allo stesso modo. Era John Maynard Keynes, la cui famosa citazione recita “Se ci sarà una rivoluzione socialista, essa mi vedrà dall’altra parte delle barricate, non con la gente, ma con le elite”. E fermi! Keynes fu l’economista più pro popolo, pro famiglie e lavoratori di quel secolo, un vero umanitarista. Ma Keynes sapeva bene che nulla può essere affidato al popolo, come infatti, dai Soviet all’era dei consumi, è stato orribilmente dimostrato. Lui auspicava l’avvento di un’elite umanizzata, che avesse ripudiato il valore della ricchezza per abbracciare il bene comune. Ma sempre un’elite auspicava, mai le masse.

Ora andiamo all’MIT a Boston, nell’ufficio del mio caro amico e avversario di spietate notti a colpi di 20-30 email ciascuna, cioè Noam Chomsky, considerato il maggior intellettuale vivente. La prima volta che ci andai mi colpì che all’entrata del suo studio campeggia una gigantografia a tutta parete di Bertrand Russell. Enorme. Se sta lì, è perché Noam ci vuole dire chi fu il suo Mentore ed eroe intellettuale, fu Bertrand Russell. Bene.

Dei cento attriti che ebbi con Chomsky, il più ostinato è che non riuscii mai a ficcargli in testa che la sua incrollabile fede nei suoi quattro Dogmi, era solo l’auto-negazione (denial) di un immenso uomo che non poteva accettare che quasi tutto ciò che aveva fatto nella vita era andato colando giù per lo sciacquone delle masse inerti. Ecco i quattro Dogmi di Noam Chomsky:

A) Attivismo è Organizzarsi, raggiungere le comunità della gente, parlargli: Organizing è ciò che migliora i popoli stessi. 

B) Le masse sono oggi rese mute dai Poteri, ma se solo potessero esprimersi e scegliere in prima persona, esse sceglierebbero il Bene Comune e scarterebbero i fatui bisogni indotti dalla propaganda del Potere.

C) Ci sono stati immensi miglioramenti nell’umanità, lo si deve all’Organizing (punto A) di una miriade di individui nella Storia.

D) La strada davanti a noi rimane quella di sempre: Organizing, raggiungere le comunità della gente, parlargli, fine. (vedi punto A)

Potrei ora sciorinare letteralmente un libro di prove su prove che smentiscono tutto ciò in cui il grandissimo Noam crede. Ovvio che non lo faccio. Ma la cosa che colpisce è come sia possibile che quella gigantografia di Bertrand Russell, che asserì proprio l’esatto opposto in fatto di fiducia nel popolo, campeggi all’MIT da Noam nel suo studio.

Ciò che la sua stessa gente, quella in cui Chomsky ripone tanta fiducia, ha comprovato oggi senza più ombra di dubbio, è che non solo è apatica ancora al 99%, ma che nel momento in cui alza un dito per disperazione lo fa in modo buffonesco, ignorante e sconsiderato: votano Trump. Ma Noam insiste che si progredisce con l’Organizing, quella cosa che secondo lui da 60 anni ha migliorato i popoli stessi… Non mi sembra sinceramente. Noam lo diceva 60 anni fa colmo di fiducia, ma dopo 60 anni quello che lui ha definito “il partito più estremista della Storia d’America dalla sua fondazione” ha conquistato tutti e tre i rami del potere, Camera Senato e Presidenza. Il metodo Chomsky ha funzionato? come no…

Noam: come sta la Palestina oggi, meglio? Come sta la tortura diventata accettabile anche in pubblico oggi, dopo l’era di Amnesty International? Come stanno i migranti dall’Africa, i barconi? Come va il Riscaldamento Globale dopo l’era di Greenpeace, di cui non parla più nessuno? Come va il pericolo atomico, oggi nelle tue stesse contraddittorie parole definito “Incredibilmente vicino”, con tutto il tuo Organizing della gente? Come va il femminicidio? Qualcuno parla più di Tibet e dei monaci torturati a morte dalla Cina là? Come mai se tutto migliora, il tuo Paese ha speso 14.200 miliardi di dollari in 13 guerre molto dopo il Vietnam? Come va Wall Street? Com’è accaduto, se il tuo Organizing funziona, che Obama ha operato il più gigantesco trasferimento di ricchezza dal 99% all’1% della Storia del mondo? And on and on… ce n’è da fare l’alba. Ma quando io ti dissi 16 anni fa che dovevamo ripensare ai metodi di attivismo, che il tuo Organizing non funzionava, mi rispondesti che dicevo sciocchezze.

E qui sta un punto di un’importanza colossale, cioè la domanda:

SE SIAMO INDIVIDUI AGONIZZANTI PER GLI ORRORI DEL MONDO, E SE SIAMO DECISI AD AGIRE PER FERMARLI, QUAL E’ LA STRADA DA PERCORRERE? CONTINUIAMO CON LA VIA CHOMSKY, O CI GETTIAMO SULLA VIA RUSSELL (e Barnard)?

Guardate che nella risposta a questa domanda, noi pochi individui capaci di lottare, noi 300 Spartani rimasti, ci – perdonate la brutalità – giochiamo il culo, e quello che nostri figli e dei figli dei nostri figli.

Come avete capito io non ho dubbi, ho una certezza, e l’avevo maturata da solo senza sapere di Russell o Keynes, e il postulato finale è questo:

Voi attivisti dimenticate la gente. Si lavora su elite di tecnocrati, pensatori, editori, imprenditori, finanzieri, e selezionatissimi attivisti che abbiano 'The Vision', cioè quella scintilla cerebrale che li rende in grado di comprendere che l’unica via capace di tutelare sia i soldi degli investitori, che il reddito e i diritti della famiglia comune, e per lunghissimi tempi, è: IL PUBBLICO INTERESSE.

Su questi si lavora (ci è arrivato anche Jack Ma, by the way).