[Paolo Barnard]

PRIMA LA COMUNIONE, POI IL GENOCIDIO (CAPIRE FINALMENTE LA GUERRA ISRAELE-PALESTINA).

 

PREMESSA: Io sono Paolo Barnard, e sono l’autore dell’unico libro mai pubblicato in Italia con la completa storia del TERRORISMO occidentale moderno, Israele in primo piano. Si chiama “Perché ci Odiano” edito da Rizzoli BUR nel 2006 (che quando s’accorse cosa avevano stampato lo fece sparire dalle librerie). Lì trovate tutti i riferimenti storici autorevoli di quanto affermo sotto.

 

Domanda: Perché il conflitto israelo-palestinese è rimasto il più irrisolvibile caso di conquista coloniale in Apartheid (i negri in questo caso sono i palestinesi) del mondo, nonostante siamo nel terzo millennio?

Risposta: perché nasce dalla COMUNIONE di INTERESSI immutabili di tre Potenze.

1) Israele diviene, dalla crisi petrolifera del 1973 che mise in ginocchio l’Occidente (i sauditi chiusero i rubinetti), la più importante base militare USA del mondo. Dopo lo shock petrolifero del ’73, Washington comprese che l’area della maggiore risorsa strategica, cioè il Medioriente e il Golfo col petrolio, doveva essere messa nelle condizioni di non nuocere mai più, MAI PIU’, per l’eternità. Israele, quasi ignorato dalla Casa Bianca dal 1948 al 1973 (incluso l’Olocausto di cui non parlava nessuno o quasi in USA), divenne imprescindibile in quel preciso momento, cioè Israele divenne la base militare USA col controllo sull’area più strategica del mondo. Da quel minuto, qualsiasi cosa fosse in conflitto con la base militare americana N. 1 al mondo (vedi ad es. i palestinesi) fu irrilevante. Qualsiasi atrocità Israele commettesse sui palestinesi era poca cosa a confronto della legge suprema che regola l’Impero Americano da sempre: “L’Interesse Nazionale”. Si pensi che fin dal 1901 il fondatore Sionista Theodor Herzl aveva scritto agli occidentali: “Formeremo una muraglia per la difesa degli interessi dell’Occidente in Palestina”. I palestinesi erano fottuti già da allora. Fot-tu-ti.

L’interesse governativo americano per Tel Aviv come loro base militare N. 1 al mondo è talmente forte (Tel Aviv riceve gli aiuti militari più imponenti che il Pentagono eroghi), che la Casa Bianca per questo motivo ha totalmente ignorato le veementi proteste anti governo Sionista (che chiede bustarelle) di poteri forti come la Coca Cola, Procter & Gamble, Caterpillar, Philip Morris, Westinghouse, Hewlett-Packard, Motorola e Dell. E ancora: l’interesse americano per Tel Aviv come loro base militare N. 1 è talmente forte da fargli ignorare quello che la stessa Casa Bianca scrisse nel Trattato di Annapolis del 2007: “Affrontiamo il terrorismo palestinese, ma anche quello israeliano”. (!!) Clamoroso… La più grande base militare USA del mondo, cioè Israele, ha priorità su tutto. Su tutto, anche sulle ammissioni della Casa Bianca stessa che ammette che Israele pratica il terrorismo.

2) Il secondo interesse è quello della leadership Sionista europea nata a fine ‘800, laica, per nulla religiosa, anzi socialista e comunista, che dopo aver tentato senza successo di fondare Israele in Argentina, USA, Turchia o Suez, finì col scegliere la Palestina. Siamo nel 1897, quando ai Sionisti europei fu detto dalle potenze coloniali che la Palestina era una “Terra Nullius (terra di nessuno) popolata da qualche negro di nessuna importanza”. Ok, visto che nessuno ci vuole, pensarono i padri Sionisti Herzl, Pinsker o Hess, andiamo in Palestina. Da allora, un secolo fa, l’unico interesse del Sionismo razzista fu, rimase, rimane, ed è quello di mantenere il potere per sé. E come si rimane al potere? Con la Politica della Paura, cioè convincendo gli israeliani che senza di loro, senza i Sionisti, gli ebrei d’Israele verrebbero sterminati come fece Hitler, questa volta dagli arabi locali. Interessantissimo il linguista ebreo Ur Shlonsky che scrive: “Il terrorismo arabo non pone alcuna minaccia allo Stato d’Israele, non scherziamo, ma anzi, costituisce un piccolo fenomeno da cui la politica di Tel Aviv trae enormi vantaggi”.

Dalla ‘guerra bufala’ ebraico-araba del 1948 – (bufala perché Ben Gurion scrisse di impiegare solo le armate ebraiche di minor valore nella guerra, perché il patto segreto con il Re giordano Abdullah di far vincere gli ebrei era già stato siglato, e le truppe Sioniste migliori dovevano essere “tenute per la pulizia etnica della Palestina”) – a oggi, la leadership Sionista mantiene gli israeliani sotto una falsa cappa di pericolo inesistente, che ne giustifica non solo un budget militare colossale, ma anche la permanenza al potere (della leadership Sionista) nonostante questa leadership sia politicamente ed economicamente fra le più abominevoli incompetenti e corrotte del mondo (Israele è ultimo nella classifica di sviluppo fra i maggiori Paesi occidentali, il 40% non vota più, e la discriminazione fra ebrei poveri e ricchi è una della maggiori del mondo occidentale). E sentite cosa ha dichiarato l’ex capo del Mossad (servizi segreti israeliani ) Efraim Halevy: “Se Israele volesse proteggersi dai razzi di Hamas, dovrebbe permettere a Gaza di ricevere cibo, acqua e medicinali per sopravvivere. Questo assicurerebbe a Israele la pace per decenni”.

Vogliono rimanere avvinghiati al potere, i Sionisti a Tel Aviv, a qualsiasi costo, e ben gli va l’appoggio USA di cui sopra e soprattutto la scusa del ‘pericolo arabo’ (smentito da decine, pile, fiumane di tentativi di pace di tutti i gruppi arabi della zona che Israele ha sempre rifiutato). Senza questa Politica della Paura, criminale anche verso gli ebrei d’Israele, i Sionisti sarebbero già scomparsi da 40 anni. Inoltre, non vi dimenticate che tutta la retorica dei politici di Tel Aviv sulla Grande Israele biblica su cui avrebbero diritti insindacabili, è una balla cosmica. Ripeto: il Sionismo nasce, cresce, e rimane una forza laica e atea che, delle due, detesta l’ebraismo religioso ortodosso fanatico. Semplicemente lo usa per darsi un manto anche spirituale del tutto fasullo.

3) Il terzo interesse è quello Saudita e degli Emirati. Come mirabilmente scrisse un commentatore inglese anni fa, Ed Pierce, “Se i Sauditi volessero, potrebbero risolvere il conflitto arabo-israeliano in un pomeriggio”. Successe una cosa simile quando le truppe genocide (strage di Sabra e Chatila) cristiane maronite e Sioniste ebraiche stavano per appiattire Beirut nel 1982, dove trovava rifugio il leader palestinese Arafat. Una telefonata dei Sauditi all’allora Segretario di Stato di Ronald Reagan, Haig, disse semplicemente questo: “Fermate Israele o fra 5 minuti non accedete più le luci di casa” (stop petrolio). Letteralmente 20 minuti dopo le truppe maronite e Sioniste controllate dal criminale di guerra sionista Ariel Sharon si bloccarono. Perché sti Emirati non aiutano i palestinesi oggi? Bè, oggi questi Emiri rivoltanti sanno una cosa. Sanno che adesso le cose sono cambiate, oggi ci sono Al Qaeda e ISIS, e questi li odiano, cioè sono islamisti che se mettono le mani addosso ad un singolo principe saudita o degli Emirati, prima lo scorticano vivo, poi gli fanno il bagno nell’aceto, e poi lo affettano vivo per 20 giorni prima di ammazzarlo. Non scherzo. E attenzione: la stessa cosa farebbero l’80% dei sottomessi di sti principi rivoltanti in patria! Sanno bene, gli Emiri, che l’UNICO modo per evitare questo è essere armati dagli USA fino ai denti dalla mattina alla sera. Quindi oggi l’Emiro sa che ciò che vuole il padrone di Washington sarà legge nel Golfo, e quindi dei palestinesi… bè, sfiga per loro, crepino. (E basta con sta fola demenziale della cosiddetta ‘solidarietà araba’. Gli arabi libanesi, siriani, giordani, iracheni, e del Golfo se ne sono sempre sbattuti le palle dei palestinesi, che anzi, quando emigravano disperati nei loro Paesi venivano chiusi in ghetti e trattati come cani, negri, schiavi).

LA COMUNIONE. La Comunione di questi tre interessi capitali è ciò che condanna la Palestina a rimanere il più irrisolvibile conflitto del mondo. Ma conflitto, a questo punto va ben detto, è un termine risibile. Come dire che nel ghetto di Varsavia esisteva un conflitto fra le SS e gli ebrei… Avete già capito. Più che conflitto si può parlare di una COMUNIONE che vuole, o che tollera, la pulizia etnica della Palestina, e che, secondo i dettami della Convenzione dell’ONU contro il Genocidio (paradossalmente scritta da un ebreo chiamato Lemkin), è proprio un Genocidio.

Allora cari attivisti per la Palestina possiamo forse, alla luce di questo MACROSISTEMA CRIMINALE, affermare che la vostra strategia di mostrare all’Occidente la denuncia numero 80.765 dei crimini Israeliani, il video numero 37.208 sulla Israeli Defence Force che spacca ossa di bambini palestinesi, che demolisce case di contadini innocenti… che questa vostra strategia è UTILE?  NO, E’ INUTILE. Voi lottate, come sempre fanno gli attivisti, sui MICROSISTEMI delle denunce, senza voler ammettere che sono oltre 40 anni che non servono a un accidenti di nulla. Infatti dopo 40 anni di immagini nei TG di donne palestinesi picchiate ai check point, di foto di bambini palestinesi arsi vivi, di cifre scritte sui quotidiani tipo “4 israeliani civili morti, 1200 civili palestinesi morti”, dopo le diecimila condanne di tutte le Organizzazioni di Legalità Internazionale che definiscono Israele “Un’aberrazione dell’umanità”, siamo punto e daccapo. Innegabile. I vostri metodi sono falliti e fallimentari.

L’ingiustizia di proporzioni MACROSCOPICHE è sempre e necessariamente, come io sostengo, causata da MACROSISTEMI, e se non affrontiamo quelli dove andiamo? Dove vanno i Palestinesi?

E come si affrontano i macrosistemi criminali? Lottando CONCENTRATI SU DI LORO. Cinquemila anni di dominio e di diritto di vita e di morte sul popolo dei Poteri reali, imperiali, feudali, sono terminati, almeno nelle loro forme più rivoltanti (oggi nessun russo finisce in Siberia per non essersi inchinato di fronte a una latifondista; oggi i bambini inglesi di 6 anni non lavorano più in miniera; oggi la servitù della gleba non esiste più da noi, ecc.) sono terminati con lotte mirate ai MACROSISTEMI di potere: Illuminismo, Socialismo, Comunismo, Ecologismo, Femminismo, Diritti Umani, persino Capitalismo dei consumi, vi dicono nulla?

Allora, liberatevi la testa da slogan e urla e rabbia. Basta col video o la denuncia n. 29.567 sui cattivi israeliani, basta gridare W i palestinesi… che hanno una leadership, va detto, che fa vomitare una ponga del Tevere… cari signori Mukhtar di Fatah, caro Hamas infiltrato da Israele fino al buco del c… (finisce per ulo). Basta con sti attivisti palestinesi in Occidente, solo capaci di intrallazzare e sbraitare. Basta con sti attivisti occidentali pro Palestina solo capaci di dirci quello che sappiamo da 40 anni.

Allora, testa e concentrazione su…

sulla COMUNIONE di cui sopra. Su come scomunicarla come MACROSISTEMA criminale, e solo così si fermerà il genocidio in Palestina.