[Alcune considerazioni su...]

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Cosa credete, che i miei modelli ed eroi siano Keynes, Mosler, Chomsky, Pasolini, Pavese, Hersh, Luxembourg, Marx?

No, no, sbagliate tutto di me. Nella mia vita io ho un altare scavato nella mia anima dove mantengo accese candele perenni per immortalare i miei eroi.

Steve, quello della zanzara sulla fronte ingiallita dalla chemio, e non fu un mio eroe perché aveva un cancro a 27 anni, ma per quello che fece nei 13 anni che la malattia gli lasciò, attraverso 18 chemioterapie affrontate quasi sempre da solo. Steve nessuno sa chi sia. Anonimo.

Ombretta, la prostituta tossica, con l’Aids e un cancro in bocca, con la solitudine del lebbroso di Calcutta trapiantato a Bologna, che nessuno più voleva ascoltare né comprendere né seguire. Che andava ai giardini pubblici sola, sola, per prendere aria, e attorno a lei c’era un cerchio vuoto di 150 metri di diametro dove nessuno sarebbe entrato neppure a pagamento. Ma lei se ne stava lì, dignitosa nonostante quell'orrenda umiliazione. Ombretta nessuno sa chi sia. Anonima.

L. S., la ragazza che a poco più di vent’anni stava 8 ore al giorno piegata in due a imbullonare i trattori in catena di montaggio, mentre i maschi la molestavano. Che nella vita ha avuto, in tutta la sua vita, una sola persona che le vuole bene e che la vede combattere contro un mondo infame di meschini e approfittatori con una dignità e onestà da chiudere la gola dal magone. Sola, sempre sola. L. S. nessuno sa chi sia. Anonima.

Il dott. Vannini, il più grande medico mai esistito, uno che alla mia domanda se sarebbe venuto a cena con noi una sera rispose che non poteva, aveva da studiare, e io “Passa a primario dottore?”. Lui: “Io sono già primario… sono il primario del campo immigrati”. Vannini nessuno sa chi sia. Anonimo.

Bruna B., un metro e cinquanta di donnina di mezz'età, con una sorella rinchiusa in un manicomio/residenza infame. Lei è l’unica, l’unica su mezzo milione di cittadini di Bologna, che lotta incessantemente contro Unipol, contro i Direttori sanitari, contro la mafia infame della sanità del PD, quella che ammazzò un altro eroe, il dott. Sandro Bartoccioni. Bruna la potrebbe stroncare un buffetto sulla guancia tanto è fragile, ma ha la forza del colosso di Creta, sola, combatte, sempre sola. Bruna B., nessuno sa chi sia. Anonima

Dodi, tatuaggi, rapine, galera. Poi l’incontro con la vita dei perdenti indifesi e i successivi 20 anni a incatenarsi davanti agli asili nido in chiusura, davanti agli alloggi pubblici che venivano stornati a società private di speculatori traslocando i vecchi scioccati e imbelli, davanti ai centri sociali per anziani che venivano trasformati in franchising delle multinazionali del Bingo. Dodi, nessuno sa chi sia. Anonimo.

Massimo, quello dell’ultima doccia prima di rincorrere suo padre divenuto barbone, per condividere con lui i bidoni della spazzatura e i marciapiedi della stazione pur di non abbandonarlo, quello morto a 32 anni d’infarto. Massimo nessuno sa chi sia. Anonimo.

Se il mio cuore si accende di furia, indignazione, e di una ostinazione assassina dando fuoco al mio agire per un mondo migliore, è perché le candele dell’altare che ho dentro e che li celebra ogni giorno della mia vita, questi eroi, lo accendono. I miei eroi sono loro, e nessuno sa chi sono. Anonimi.

Questo ha senso raccontare adesso.


 


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