[Alcune considerazioni su...]

(versione stampabile)


A LONDRA PER JULIAN ASSANGE, PER IL GIORNALISMO.

Dal 27 dicembre al 6 gennaio sarò tutte le mattine per 3 ore davanti all’Ambasciata dell’Ecuador a Londra a manifestare per la libertà del giornalismo di usufruire dei whistleblowers senza rischiare la pena di morte o la galera a vita. Significa la vita stessa del vero giornalismo. Ciò significa di conseguenza la libertà di Julian Assange. Porterò al collo il cartello qui sotto, che recita: IL MIO LAVORO E’ TENUTO PRIGIONIERO QUI, LIBERATE ASSANGE, LIBERATE IL MIO LAVORO. Il significato è scontato.

 

La notte del 31 dicembre sarò dalle 23:00 all’1a, sempre sotto l’Ambasciata dell’Ecuador, per un brindisi simbolico alla libertà di Assange nel 2019, e porterò al collo il cartello qui sotto, che recita: TI AUGURIAMO UN NUOVO ANNO DA LIBERATO, JULIAN. 2019.

 

Non ho divulgato queste mie iniziative a nessun media o partito in Italia per motivi ovvi, cioè: gli italiani sono un popolo di provinciali incurabili, secondo cui l’universo intero della geopolitica ed economia, della tecnologia e delle libertà umane fondamentali rotea attorno a quanti Vù Cumprà Salvini caccia dal Paese, a quanti assessori ladri sono denunciati dal Fatto Quotidiano, e se la Raggi vince, ed è totalmente inutile avvertirli di qualsiasi cosa al di fuori, i media poi lasciamo perdere. Anche perché i destini dei viventi oggi non sono in nessun caso decisi da italiani (per fortuna).

Posto quest’annuncio, quindi, solo per vostra info, visto che mi leggete. Null’altro.

 


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