A.I. A MANDORLA: UNA GARA SENZA RITORNO, E FORSE LA GUERRA ATOMICA. TECH-GLEBA.
Non sono parole grosse, ma proprio no.
Dall’elezione di Trump, quando tutti i giornalai strillavano
come imminente la guerra atomica con la Russia (è successo un accidenti di
nulla), io ho sempre scritto che il pericolo atomico era già in allarme rosso
da tutt’altra parte. Era nel mar del Sud della Cina, dove Obama aveva piazzato
a semicerchio le portaerei nucleari nel tentativo di strangolare gli stretti di
Malacca, che sono il condotto di quasi tutto il petrolio che va a Pechino.
Dall’altra parte la Cina stava comprando tutte le piste d’atterraggio nelle
isole del suo mare per piazzarvi i suoi bombardieri nucleari. Bella storia.
Già un anno fa eravamo in questa situazione. Oggi la Cina
sta, seppure involontariamente, portando l’attrito con gli USA a un livello
ancora superiore, perché ha lanciato il più massiccio programma di trasformazione
nazionale in Super Potenza di Artificial
Intelligence (A.I.) della Storia umana, con una velocità e con investimenti
che hanno ‘lasciato nei gas di scarico’ Stati Uniti ed Europa, lenti a capire
il futuro ahimè.
La Cina è già un colosso economico da molti osservatori dato
come l’Impero successore a quello americano, se poi diventa un’immane A.I.
molto prima degli USA, a Washington si presenteranno due opzioni: suicidio di
massa, o attacco nucleare se alla Casa Bianca siederà un altro schizofrenico a
piede libero del Partito Repubblicano.
Leggo sulla stampa specializzata che la Microsoft ha avuto
un’emorragia di cervelli esperti di A.I. che hanno accettato posti nelle TECH
cinesi. Mi ha colpito una frase di uno di questi transfughi: “Cosa stavo a fare alla Microsoft? Facevamo
delle Apps che neppure raggiungevano 5-10mila clienti. Un collega cinese mi
disse ‘Qui da noi, un milione di clienti per la stessa App sono roba da tutti i
giorni, quando va male…’. Preso e partito”. Questo ci dà una prima idea del
peso che il colosso Cina può spostare.
Ma c’è un altro dato di rilievo. La Cina è di solito considerata
produttrice di manufatti di serie B, più economici dei nostri, ma scadenti.
Nell’Artificial Intelligence invece le cose stanno cambiando. Quando nel 2016
la Microsoft trionfalmente presentò un sistema di A.I. che batteva l’umano nel
riconoscimento della voce, si prese una gigantesca torta in faccia: l’azienda
super TECH cinese Baidu aveva prodotto lo stesso aggeggio un anno prima. La
determinazione del governo di Pechino nell’eccellere nelle A.I. è qualcosa di
mostruoso.
Stanno investendo centinaia di miliardi di dollari, e, con
loro, investitori sia interni che esterni. Lo Stato sovvenziona come un fiume in
piena le università di ricerca TECH, le Startup sbucano al ritmo di 10 al
giorno. I nomi delle principali aziende da tenere a mente sono:
SenseTime, che ha raccolto 410
milioni di dollari in investimenti in due anni, acquistando un valore di
mercato di 1,5 miliardi quasi dal nulla. Baidu.
L’ovvia Alibaba. Huawei. Tencent. Mobvoi.
Sinovation Ventures ecc.
C’è un video in
rete dove un CEO di uno di questi mostri cinesi di A.I. si palesa nientemeno
che al Massachusetts Institute of Technology, e, di fronte a un’audience
pazzesca di super Nerd TECH, di fatto gli dice: “Ma cosa state a fare qui? Noi vi paghiamo il doppio e andiamo il doppio
più veloci che da voi”. A Silicon Valley, come al Pentagono, tutto questo
sta suonando allarme rosso, soprattutto quando vedono che certi investitori
giganti di Wall Street oggi davvero sono indecisi dove piazzare i lingotti, se
in California o… molto a ovest della California. Ed è un allarme decisamente serio,
qui non si scherza per nulla, infatti rileggete sopra, la gara è già partita e
di mezzo ci sono non solo le economie avanzate, ma anche le atomiche in A.I.
& nei robot di guerra. Di nuovo: paroloni? Fatevi un giro alla Lockheed
Martin o al DARPA del Pentagono.
Ma stando per
un attimo lontani dal famoso “worst case
scenario”, ci sono altre cose molto pregnanti da dire sulle A.I. a
mandorla.
Partiamo dal
negativo, e peggio che negativo. Come rispiego alla zia Marta, tutta sta
partita mondiale di A.I. si gioca su un unico fatto primario: computer potentissimi
ok, ma quelli che avranno a disposizione
il maggior numero di dati sono quelli che vincono. Punto. Ok? Dati… dati…
dati… dati, e ancora dati, a migliaia di miliardi e non scherzo. Ora,
collezionare i dati sulla popolazione umana nelle democrazie occidentali non è
semplice. Ci sono le leggi sulla privacy, anche se Snowden ci ha rivelato che
valgono un cazzo in alcuni casi (USA&GB), ma comunque la cosa non è facile, soprattutto in Sanità e finanza.
In Cina, ovvio, non esiste problema. I cinesi hanno diritti? Ma và!
Pechino ha
questo orribile vantaggio sull’Occidente, può cioè collezionare dati
privatissimi del suo miliardo e rotti di cittadini senza limite alcuno, e
ficcarli nei computer in A.I., che quindi con quel Cosmo di dati avranno
vantaggi enormi a sviluppare ragionamenti, ricette, formule, idee e la A.I.
stessa, rispetto ai loro fratelli d’Occidente. Ad esempio in Cina la super popolare
Wechat ha 889 milioni d’iscritti, la QQ quasi altrettanti, e tutto ciò che
quelle masse si dicono finisce piratato dal governo. La privacy di quei
poveracci? Il controllo serrato su ogni loro respiro che Pechino (assieme alle
Corporations private che sempre sono costrette a collaborare col governo) gli infligge
e infliggerà è una good news?
In Cina già
oggi funzionano sistemi di riconoscimento facciale operati dalla A.I. di
Machine Learning che sanno identificare con nome e cognome i dipendenti di
un’azienda o i clienti dei supermercati. Bell’affare.
E qui torno a
noi per un attimo:
In inglese c’è
un’espressione bellissima che indica il momento in cui uno è tentato d'ignorare
le regole e tagliar corto illegalmente, ed è “to cut corners”. Il problema con quanto detto sopra è che, e sono
serissimo, nel mondo taglia gola della competizione per il futuro, con la Cina
che può barare in sto modo, il pericolo che lo facciano anche le nostre
Corporations con la strizzata d’occhio degli Stati arriva al livello rosso. E
non intendo lo spionaggio alla Snowden, ma ben di peggio, data la nuova TECH in
arrivo (Blockchain, Deep Learning TVCC, Psychoimaging ecc.). Vi va di vivere
sapendo che ogni singolo dettaglio della vostra cartella clinica per
l’operazione alla prostata o al seno potrebbe star girando col vostro nome e
cognome per milioni di snodi A.I. in 40 Paesi del mondo? O dove va a scuola
vostro figlio, a che ora, e le sue immagini di come torna a casa, che potrebbero
arrivare su un monitor a Shanghai, alla NSA, ai cyberpirati russi, al Qatar, o
alle Mafie modernizzate? I condizionali sono tecnici, succederà, la pressione per
Ma la Cina (e i
cinesi), almeno, in questo cambiamento planetario senza precedenti nella Storia
può sfoggiare un vantaggio immenso: lo
Stato può SPENDERE, E SPENDE, E SE NE FOTTE DEI DEFICIT E DEL DEBITO
PUBBLICO. Questo è FONDAMENTALE. Come ho già scritto alla noia, queste mega
TECH già oggi presenti ma domani inimmaginabili in potenza, costano centinaia
di miliardi di dollari in investimenti, e gli investitori pretendono il lucro.
Per cui le TECH principali, soprattutto quelle salva vite, saranno vendute a peso d’oro, ma i nostri patetici governi
strangolati dal dogma della NON spesa pubblica saranno costretti a dirci:
“Spiacenti, l’uomo a Bruxelles ha detto no.
Arrangiatevi cittadini. Il CRISPR per curavi il cancro io Stato non posso
pagarvelo… vendete una cornea, un rene, sorry”. E qui non c’è un cazzo da
ridere, ma solo da sperare di crepare prima di quel giorno.
In Cina non
sarà così. Almeno per le TECH in A.I. salva vite. Lo Stato paga, così come ha
pagato eccome per sollevare 500 milioni di cinesi dalla povertà agricola estrema e
per eliminare del tutto la povertà urbana. Non storie a Pechino, spendere, e si
fottano sti putrescenti falchi delle Austerità, delle virtù dei pareggi di
bilancio in quella cloaca sociale che sta diventando l’Occidente del FMI, di
Bruxelles, della Merkel.
Poi lo Stato
cinese non scherza per un cazzo col mega business, gli esempi si sprecano, non
li cito qui. Una cosa è certa, come ha detto Jack Ma di Alibaba: “Noi concordiamo col governo sul fatto che il
nostro scopo non è quello di usare la A.I. per vedere stupide Apps al mondo, ma
è di lanciare nel futuro migliaia di aziende e industrie cinesi”. Yes Sir, in Cina
fanno sul serio e si lavora non solo per se stessi. E marciare.
Un’ultima nota
di questo panorama su dove l’esplosione della A.I. (o di un’atomica) veramente
avverrà: il fatto che oggi la Cina stia abbracciando le TECH in A.I. in modo
così totalizzante, ed essendo la Cina il colosso economico che è, ci fa sancire
senza dubbio che la strada dalla frenetica gara globale per le A.I. non ha più
via di ritorno. Ah, dimenticavo: coi pericoli per democrazie e società che
continuo a ripetere, specialmente negli Stati fatti apposta per creare
TECH-GLEBA come l'Italia nella UE di Bruxelles.
Non fate figli.
MA I RIMEDI CI
SAREBBERO:
http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=1874
MA PURTROPPO IN ITALIA:
http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=1922
* un grazie al lavoro di Will Knight e BBC World Service
- Contatti