[Alcune considerazioni su...]

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NESSUNO OGGI SE NE ACCORGE. I PARADIGMI SONO SALTATI.

Non scherzo: è come se governi, politici, attivisti, industriali, scienziati e cittadini se ne andassero per il mondo del tutto ignari che oggi l’aria pulita non esiste più. E’ come se tutti fossero convinti che l’aria che respirano è quella delle campagne e vallate dell’era preindustriale, ignorando che invece da 150 anni l’abbiamo definitivamente avvelenata, uccisa. E allora organizzano ogni loro azione di conseguenza, cioè industria, tecnologia e sviluppo assolutamente fiduciosi nella natura che avanzerà prospera. Sembra possibile? Sì, lo è.

Oggi gli attivisti e soprattutto gli intellettuali si comportano esattamente allo stesso modo nella conduzione del cambiamento sociale: organizzano ogni loro azione come se l’umanità fosse un’entità immutata nel tempo, a cui nulla di nuovo e di irrimediabilmente mutante è mai accaduto, e quindi i metodi rimangono quelli di sempre, le strutture sociali rimangono valide come sono. E invece qualcosa di nuovo e straordinariamente mutante è accaduto eccome, ma loro lo ignorano. Il loro paradigma è cementato nell’idea, in realtà morta defunta, che la democrazia deve essere strumento in mano ai cittadini, attraverso cui questi ultimi sapranno esprimersi per il progresso. Così fu sancito e così rimarrà in eterno, dicono. Falso.

Un passo indietro, per arrivare poi a cose non scontate, anzi.

Ovvio che non fu lui a cominciare la rivoluzione umanista (es. John Locke prima), ma uno come Robert Owen era giustificabile. Nasce alla fine del ‘700 e muore a metà ‘800, era un industriale inglese illuminato da un nuovo paradigma: "E se li trattassi bene i miei operai? Lo vogliono come l’ossigeno, e una volta dotati di benessere e istruzione sapranno traghettare altri verso un’umanità migliore". Ci credeva Owen (anche se in realtà persino allora la sua ‘Utòpia’ della comunità New Harmony fallì, ehm…), ma era giustificato. In fondo le masse di quei tempi erano prive di tutto e l’utopia che si sarebbero mobilitate, organizzate, umanizzate nel continuo progresso, era sostenibile.

Vennero poi gli altri grandi nomi dell’intelletto convinto dell’idea che il potere dato alle masse di lottare, unirsi, cambiare l’umanità in meglio era non solo reale, ma era LA VIA. Dal Bignamino i nomi più conosciuti: Karl Marx, Rosa Luxemburg, Bertrand Russell, Antonio Gramsci, Francesco De Martino, John Dewey.

Interessante quest’ultimo: assai prima del nostro Prof. Alain Parguez e dei suoi colleghi e storici francesi, Dewey coniò il temine Neofeudalesimo per descrivere la vera estensione feroce e predatoria delle elite economiche, che andava ben oltre la nota ferocia predatoria delle Corporation commerciali USA e dei Neoliberisti. Dewey capì dove volevano arrivare le elite, e cioè proprio al ritorno ai Feudi e alla servitù della gleba – ciò che hanno tentato fra il secondo e terzo millennio in Europa, ma fallendo catastroficamente. Sì, cari, è ora di superare anche il mio Il Più Grande Crimine, perché le cose mutano e un genio sa mutare idee con esse, si legga più sotto, perché è il senso di tutto l’articolo. Comunque anche Dewey era un fideista, convinto assertore della necessità di porre nelle mani delle masse i poteri di democrazia e della produzione: “Il fine supremo della produzione non è la produzione di beni, ma la produzione di esseri umani liberi che si associno sulla base dell’eguaglianza” lasciò scritto.

Prima di arrivare al succo ancora qualche riga necessaria.

I pochi esempi sopraccitati erano di certo grandi menti, e furono giustificati nel loro credo. Lo furono perché fino alla morte dell’ultimo menzionato, Dewey nel 1952, non era ancora stata, riprendendo la metafora iniziale, avvelenata l’aria che respiriamo oltre rimedio. Cioè non era accaduta la cosa che avrebbe per sempre cambiato la Storia, in peggio, che l’avrebbe fermata credo per sempre. Le masse non erano ancora state disattivate a morte da un fattore mai visto prima, dai tempi in cui il primo ominide si erse su due piedi nella Savana: l’ipertrofica espansione degli usi e costumi delle classi medie. Le classi medie non erano mai esistite, fecero capolino dalla rivoluzione commerciale della fine ‘500 fino al ‘700, esistettero in numeri ridotti da allora per altri 170 anni, e poi furono di proposito fatte esplodere in dimensioni come mai prima sul Pianeta. (io chiamai questo fenomeno “l’arrivo in massa dell’Esistenza Commerciale e della Cultura della Visibilità Massmediatica per centinaia di milioni di noi”).

Ora invece questo fenomeno di proporzioni paragonabili all’estinzione dei dinosauri sulla Terra è avvenuto. Le sue conseguenze le ho già descritte fino alla vostra esasperazione, cioè un’apatia da parte di almeno un miliardo di persone (un domani diverranno miliardi) che nulla e niente più al mondo porterà a rischiare di perdere una mezza unghia per alzarsi dal divano e fare il bene dell’umanità, come invece si usò fare per secoli prima. Di fatto cittadini annientati, fine dell’evoluzione sociale, fine della Storia forse per sempre. Senza il forse.

Vi rendete conto dell’entità di ciò che è accaduto?

Ma quello che mi lascia sempre allibito è come in tutto il mondo sviluppato, non solo nella puzzona Italia, i migliori intellettuali, gli attivisti, ancora non se ne sono resi conto di quell’agghiacciante nuovo avvenimento che ha stroncato la Storia, e con essa la capacità delle persone di cambiarla, per la prima volta da sempre, e continuano a praticare, predicare metodi come nulla mai fosse accaduto. E di nuovo la metafora iniziale: “E’ come se tutti fossero convinti che l’aria che respirano è quella delle campagne e vallate dell’era preindustriale, ignorando che invece da 150 anni l’abbiamo definitivamente avvelenata, uccisa. E allora organizzano ogni loro azione di conseguenza, cioè industria, tecnologia e sviluppo assolutamente fiduciosi nella natura che avanzerà prospera”.

Ora sapete perché mai nulla cambia oggi, anzi, tutto peggiora, nonostante abbiamo mezzi di cambiamento che rispetto a quelli dei tempi di Owen o Dewey sono come lo Space Shuttle a raffronto con un carretto tirato dal ciuco. Per forza: si lotta per mobilitare masse CHE SONO STATE RESE TETRAPLEGICHE! Ma gli intellettuali/attivisti stanno ancora insistendo a lavorare su un paradigma di capacità umana di muovere gli arti per il progresso che appunto NON ESISTE PIU’… Voglio dire, e tenetevi stretti:

IL PARADIGMA DEL PROGRESSO UMANIZZANTE E’ SALTATO, E’ MORTO. MA NESSUNO LO VUOLE VEDERE.

Gli opinion leader, attivisti, no, questa non la vogliono capire. Quando la mia voce sola si alzò per gridarglielo fui deriso, ignorato.

Tutto questo è indicibilmente assurdo e mi porta al concetto chiave. Il fatto, davvero tragico da lasciare ammutoliti, è che quanto detto sopra si replica in tutta la geopolitica, e ancora la quasi totalità delle menti elette a nostre guide si ostina a guardare la Storia contemporanea rifiutandosi di capire quanti paradigmi dati per immutati sono invece TOTALMENTE SALTATI. Come ho accennato sopra: il progetto Neofeudale dell’Eurozona, che davamo per certo, già ora si è sfasciato, e io stesso devo rivedere tutto ciò che ho detto e per cui ho lottato da anni, perché non sta più in piedi, MMT inclusa. I paradigmi dei rapporti fra Veri Poteri del mondo sono saltati oggi, non lo erano anche solo poco fa, e ne ho accennato ne “La politica del caos”. La Cina sta partorendo paradigmi di economia mondiale che ancora nessuno veramente capisce, vi rendete conto?, e c’è da tremare. Gli USA sono un bulldozer impazzito in una cristalleria, neppure le maggiori Think Tank geostrategiche di quel Paese sono state capaci di governare lo strafallito paradigma del Nuovo Ordine Mondiale, ma possibile che non lo vediate? La questione dell’energia, nell’infantile retorica delle rinnovabili, si sta rivelando un paradigma mutato che potrebbe distruggere il pianeta, altro che Co2. Lo sviluppo delle nazioni, i conflitti religiosi, il terrorismo, Cristo no! non sono più ciò che credevamo fossero fino a stamattina, anche lì i paradigmi sono saltati e non sappiamo cosa diventeranno né cosa significano. L’Iran?.......

Insomma, io grido, ma perché nessuno capisce questo? Perché nessuno è capace di appendere al chiodo tutto ciò che ha scritto e analizzato fino a un quarto d’ora fa, e accetta che per carità! le cose vanno TOTALMENTE RIVISTE, perché il nostro mondo risultato dal caos di secoli di predazioni e disastri epocali STA FACENDO SALTARE TUTTI I PARADIGMI CHE CREDEVAMO CERTI. Tutti! E allora cari ‘intellettuali’, giù la cresta e ‘back to the drawing board’. Non lasciatemi solo a vedere l’universo cambiare forma, e persino nome. Non ce la faccio da solo a spiegare ciò che vedo, aiutatemi. TUTTI I PARADIGMI CHE CREDEVAMO CERTI SONO SALTATI. Torniamo analfabeti, noi ‘intellettuali’, io mi rifiuto di andare avanti da cieca mummia aggrappata alle sue defunte inutili pagine scritte.

 


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