[Alcune considerazioni su...]

(versione stampabile)


QUANTO SONO SPORCHE LE RINNOVABILI.

 

Incipit: “Dracula non si fa scappare gli angioletti dai buchi del mantello”. P. Barnard

______________________

Fra il 1946 e il 1947 Dracula, ovvero General Motors, Standard Oil di Rockefeller, e Firestone furono i protagonisti di un vero e proprio golpe per lanciare il petrolio nell’Olimpo in cui oggi si trova. Di fatto distrussero i sistemi di trasporto a elettricità negli USA, costringendo milioni di americani a servirsi dell’auto, bus e camion, a benzina/gasolio ovviamente, a motore ovviamente, con ruote gommate, che sono sempre petrolio. Io nacqui 11 anni dopo, e già all’età di otto anni osservavo, ignaro bimbo, come anche nella nostra Italietta tanti operai per strada iniziavano a disfare le linee elettriche dei tram. Si pensava all’ ‘innovazione’, la ‘modernità che avanza’. Che ne sapevamo noi? Il resto dell’Occidente seguì a ruota.

Oggi la IBISWorld, leader nell’analisi dell’industria idrocarburi, stima che i profitti netti del settore petrolio e gas siano circa di 5.000 miliardi di dollari all’anno. Più del doppio del PIL di tutt’Italia, e un terzo del PIL USA, in mano a poche Corporations. E questi sono i profitti, immaginate gli investimenti dove arrivano…

Mentre nel 2015 gli investimenti globali (quindi non profitti) nel settore delle energie rinnovabili sono stati appena 329 miliardi di dollari. I grandi profitti sono ancora speranze, anche se talvolta la speranza premia. Si tratta di denari investiti nelle più note fonti di energie rinnovabili, che sono:

Solare – Eolico – Biomasse ed energia dai rifiuti – Biocarburanti – Idroelettrico – Geotermico – Oceanico (ve ne sono altre minori).

Il consumo mondiale di energia si aggira attorno ai 18 Terawatt all’anno, che sono 18.000 miliardi di watt. La parte del leone nel produrre questa energia sono ancora i combustibili fossili, come petrolio, gas e carbone. Le rinnovabili riescono in totale a produrre poco più di un Terawatt e mezzo, poco meno di un decimo del fabbisogno degli umani. Ma…

E’ innegabile che uno studio attento della nascente industria delle energie rinnovabili lascia sbalorditi. Sta crescendo a passi da gigante, e non solo nella testa dei ‘verdi’ o delle ‘belle anime’, ma nelle concrete applicazioni tecnologiche già funzionanti e nel business di prima classe. Si pensi che dal 2004 a oggi gli investimenti nelle rinnovabili – parlo di investimenti e non profitti – si sono moltiplicati per sette. Paesi pesi massimi mondiali come Cina, Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Giappone e persino alcuni Emirati del Golfo, ma soprattutto i Big dei Paesi Emergenti (BRICS), stanno pianificando a tutto campo un futuro imponente di fonti e grid per l’energia rinnovabile. Ripeto per non creare confusione: confronto a petrolio gas e carbone, le rinnovabili sono ancora dei bebè, ma stanno crescendo alla velocità con cui la superstar del basket americano Shaq O’Neil cresceva quando aveva 4 anni, per divenire un atleta da 2 metri e 16. Un’occhiata anche distratta ai progetti mondiali per le rinnovabili lascia stupefatti. Sembra di vedere infrastrutture sul pianeta Marte. E questo non accadrebbe se ancora esistessero dubbi su loro funzionamento. Le rinnovabili funzionano eccome.

Fin qui tutto bene, no? Festa (anche per Beppe). Ma la mia regola di reporter, la mia Golden rule, è sempre la stessa: Paolo Barnard, fatti la domanda successiva. Già. Anzi, le domande successive. Eccole:

Dracula che fa? Sta a guardare imbambolato mentre i ‘buoni’ gli spalancano le persiane del lugubre castello e permettono al Sole di distruggerlo? Possibile?

Possibile che esista una rivoluzione dei buoni che fa felici tutti sul pianeta Terra?

E tutto è pulito nelle cosiddette energie ‘pulite’? Mr. Goldfinger non sente odore d’affari?

E allora scava di qui e di là, ed ecco che, figuriamoci, se sta porca umanità riusciva a fare qualcosa di veramente buono. Le energie rinnovabili sono sporche, e il sudiciume va dalla semplice puzza al fetore di un cadavere. Eccovi in sintesi la realtà.

Parto dal meno grave. Alcune energie rinnovabili non sono sempre sostenibili. Cioè, di certo non finiranno come si esaurisce un pozzo di petrolio, ma fanno danni assai simili a umani e all’ambiente. Scrive in modo efficace Marjolein Helder, CEO di Plant-e, specializzata nella ricerca sulle rinnovabili: “Vogliamo tutto, energia per tutto il mondo e ovunque, economica, a basso impatto ambientale, subito, facile da usare per la gente, e poi profittevole per le Compagnie e per chi v’investe, fonti pulite che crescano veloci in ogni angolo del Pianeta e sempre convenienti. Ma le cose non stanno così”. Infatti ciò che non vi dicono è che per alcune forme di rinnovabili ancora il consumo d’energia per farle supera l’energia che ci danno, e qui la ricerca arranca. Scavare in miniera il carbone è ambientalmente disastroso, ma estrarre il Neodymium e altri rarissimi metalli per le turbine dell’Eolico inquina anche peggio. E poi migliaia di materiali della tecnologia rinnovabile si fanno col petrolio, per forza, non v’è altra materia prima alternativa, di nuovo inquinamento. L’Idroelettrico… non ne parliamo. Per cavarne una quantità d’energia adeguata ai bisogni mondiali bisogna allagare milioni di villaggi, distruggere ecosistemi e soprattutto terra arabile, che oggi è in assoluto la materia prima più scarsa del Pianeta Terra; immaginate le conseguenze (si legga Brasile e Cina). E l’uso dei cereali per la bioenergia si è già rivelato catastrofico, anche perché vi ricordo che abbiamo ancora 30 milioni di esseri umani che muoiono di fame ogni anno. Tutto questo non è affatto sostenibile.

E peggio: ammettiamo, come sembrerebbe, che la fulminea scalata delle rinnovabili metta il petrolio o il gas all’angolo nel giro di pochi anni. Già, lo sappiamo, il prezzo del greggio è ai minimi, e dunque quando estrarre oro nero costerà più che venderlo, s’immagini cosa accadrebbe all’economie che sul petrolio vivono. Nooo, macché quei porci dei principi sauditi e degli Emiri. Leggetevi la lista di nazioni cosiddette povere o poverissime che oggi sopravvivono a stenti solo perché possono vendere quel poco di petrolio o di gas che hanno:

Nigeria, Angola, Venezuela, Repubblica del Congo, Gabon, Messico, Kazakhstan, Azerbaijan, Equador, Indonesia, Sud Sudan, Guinea Equatoriale, Albania, Filippine, Guatemala, Mauritania, Chad, Viet Nam, Niger, Cameroon.

Sono i Paesi dove i redditi annui pro capite non comprano di che scaldarsi e non permettono l’accesso a sistemi sanitari decenti, o persino l’accesso a cucine a prova di colera; dove l’anarchia criminale regna nella disperazione, o dove vive una buona parte del miliardo e 300 milioni di esseri umani che ancora non hanno accesso all’elettricità né a metodi igienici di alcun tipo. Ditemi: che cazzo gli diciamo? “Ah, sapete, noi 800 milioni di stronzi ricchi abbiamo banchettato per un secolo sul petrolio e abbiamo disfatto il Pianeta. Ora che toccherebbe a voi mettervi a tavola… eh no! Energia pulita! Dovete aspettare. E il vostro greggio ve lo bevete a colazione, non ve lo compriamo più”. Fantastico, una bella carneficina in stile carestia etiope in mezzo mondo povero, fosse comuni a go-go. Perché qui il problema è di una complessità mostruosa, e si chiama Transizione. Dove stanno gli studi – sempre che gli studi in questi ambiti valgano una cicca – che dimostrano che ad esempio l’Equador non perderebbe un singolo punto del suo già miserabile PIL mentre chiude i pozzi e accende le eliche a vento? In Angola chi la porta la tecnologia per le rinnovabili? Quando? A che prezzo?

E qui arriviamo alle lobby, eh sì care ‘belle anime’, perché cosa credevate che Dracula… Una delle più potenti si chiama REN21, una rete globale che mette assieme, nel reame delle rinnovabili, i maggiori governi come USA, Cina, Giappone ecc., le ONG di settore, centri di ricerca privati, università, e Corporations. A Dracula ci arrivo dopo, per ora rimango sul dilemma di cui sopra, la Transizione. REN21 squilla le trombe dell’ottimismo sul tema della cruciale Transizione dagli idrocarburi alle energie pulite per i Paesi poveri o in via di sviluppo, e ci dice che “Le rinnovabili stanno giocando un ruolo in rapidissima crescita nel mondo meno sviluppato, attraverso sistemi casalinghi individuali che funzionano con micro-grid (micro istallazioni), che sappiamo essere più economici dei grid a idrocarburi e che s’installano anche in aree isolate”. Cioè, viene data l’impressione che nel villaggio di Kotamboto in Angola viene facile ed economico portare un mini impianto di rinnovabili da montare sul tetto della baracca, o nei campi, o in riva al mare, ecc. Poi, se però uno legge il loro principale rapporto, e parlo sempre della mega lobby REN21, si trovano le seguenti righe:

Dozzine di entità internazionali sono coinvolte per diffondere nel mondo le rinnovabili, attraverso programmi come il Sustainable Energy for All (SE4ALL), e per mezzo di programmi governativi multilaterali e bilaterali… banche per lo sviluppo e istituzioni finanziarie”. Ahi! Puzza puzza, cari lettori, perché chi mastica di economia globale sa tristemente bene cosa si è sempre nascosto dietro alle famigerate parole “programmi multilaterali e bilaterali… banche per lo sviluppo e istituzioni finanziarie”, dal NAFTA agli odierni TTIP e TPP, il mostruoso Fondo Monetario e la sorella Banca Mondiale ecc. Sono quelle famigerate trappole tipo: l’America presta dollari all’Angola, che poi glieli ridà centesimo su centesimo comprando tecnologia rinnovabile da aziende americane (un sussidio di Stato USA verso ditte USA), col governo povero che rimane poi indebitato in dollari con Washington (Fondo Monetario o Banca Mondiale o US AID), ed è così di fatto ricattabile dagli USA. Poi le regoline degli accordi danno ogni sorta di poteri alle Corporations che portano le rinnovabili e sfruttano i salari locali. E alla fine chi ripaga i debiti? La povera gente dell’Angola, e non solo, peggio: perché l’America finanzia, porta gli impianti, li monta, ma col cazzo che cede agli africani la tecnologia per poi farseli da soli.

Capite di cosa parliamo? Sì, le rinnovabili ai poveri, ma chi le porta sono i privati occidentali con codazzo di investitori. E infatti REN21 scrive in sordina che “Il settore privato è accorso sulle rinnovabili perché sanno che il popolo dei clienti esclusi dal petrolio e a basso reddito rappresenta un mercato appetitoso… Abbiamo già disponibili i fondi dei Venture Capitalists (Fondi d’Investimento), e delle maggiori banche e aziende”. State capendo? E’ l’arrembaggio del settore privato nei Paesi a bassi redditi, e la storia delle miserie passate – la cosiddetta prigionia d’intere nazioni nei capitali del Nord – si ripete e ripete, altro che ‘belle anime’. Quindi non solo il crollo del valore degli idrocarburi a causa dell’arrivo delle rinnovabili rischia di mandare ancor più in miseria milioni di poveri o poverissimi dei Paesi produttori di petrolio di cui sopra, ma è la condanna alla reiterazione della famigerata Cooperazione Internazionale degli anni ’70, ’80, ’90.

Poi esiste anche un pericolo assai concreto di ulteriore truffa. Abbiamo visto come tutte le super economie mondiali si sono buttate sullo sviluppo delle rinnovabili. Ma la domanda è: per chi le useranno? Già, infatti date un’occhiata ai sussidi che i maggiori Paesi ricchi ancora sborsano per gli idrocarburi: le nazioni del G20 spendono insieme qualcosa come 452 miliardi di dollari all’anno per puntellare il petrolio/gas/carbone, con soldi di Stato, esenzioni fiscali, finanziamenti da banche nazionalizzate, e sussidi a giganti petroliferi a partecipazione statale. E’ estremamente improbabile che questi i sussidi scompariranno a breve. E quindi – dato ciò che si è appena detto sulla corsa dei privati e dei Fondi d’Investimento sulle rinnovabili ai Paesi meno sviluppati con poi relativi pericoli di loro prigionia nel capitale privato – esiste il pericolo che in realtà la gran massa delle rinnovabili sarà venduta per profitti al mondo più povero, mentre noi del Nord continueremo a usare soprattutto energia fossile per ancora molto tempo, o, al meglio, un misto di tecnologie ma con l’oro nero sempre in cima.

Suvvia, sempre stando sul cruciale tema della Transizione, ci arriva anche un bambino a capire che i Paesi meno sviluppati, che dovranno tappare i propri pozzi per il crollo del prezzo del greggio dovuto al successo delle rinnovabili, potranno riaccendere le luci con le rinnovabili solo se accetteranno l’invasione del Super settore privato del Nord, con relativi strazi e ricatti già descritti.

E ora Dracula.

Senza scherzi, perché mi è bastato scavare mezzo centimetro sotto le balle di Beppe Grillo e i volti illuminati delle ‘belle anime verdi’ per scorgere lo svolazzare del putrescente mantello del Signore del Male. Uso un linguaggio colorito per non piangere. Ripeto qui quanto scritto sopra:

Dracula che fa? Sta a guardare imbambolato mentre i ‘buoni’ gli spalancano le persiane del lugubre castello e permettono al Sole di distruggerlo?

Macché, non scherziamo per favore, perché finché si tratta di parlare con Di Maio possiamo sbadigliare, ma qui io sto scrivendo Giornalismo, e parlo della vita di miliardi di umani fra cui anche noi. E allora eccovi uno scorcio rapido ma raggelante di CHI VERAMENTE SI MUOVE dietro le rinnovabili, oltre alle già citate lobby:

Bloomberg New Energy Finance, la sorella del global network per gli investitori turbo, che già da tempo ha messo i suoi cervelli 24 su 24 e 7 su 7 a trovare strategie per garantire agli investors il miglior ROE (guadagno sulle azioni investite) possibile dalle rinnovabili. No, gli investors non sono vegani e non girano in bicicletta fra Wall Street, Hong Kong, Francoforte e Shangai. E dopo aver consigliato il pannello solare sul tetto del negretto equadoregno, lo spremeranno a sangue per il ROE. A sangue.

Deutsche Bank, che è già oggi uno dei maggiori finanziatori delle rinnovabili al mondo, avendo pompato oltre un miliardo di dollari nei progetti più appetibili. Considerando che la mega banca tedesca è strafallita, se rischia ulteriori scoperti nelle rinnovabili è perché il suo AD Mr. John Cryan sa che non parliamo di beneficienza a nessuno, anzi, di speculazione stellare.

Allianz, il colosso numero uno al mondo nelle assicurazioni, ma offre anche servizi finanziari, ha entusiasticamente rilasciato questo comunicato: “Il mercato delle rinnovabili è cresciuto drammaticamente negli ultimi anni. Gli investimenti nell’Eolico e nel Solare offrono un flusso di profitti particolarmente goloso a fronte di profili di rischio del tutto accettabili”. Sono io che leggo male, o non vedo accenni a solidarietà per i negri, pulizia dell’ambiente e bambini dal futuro celeste? Leggo invece profitti… ingordigia… profili di rischio… mercato…

SunEdison, la più grande Corporation del mondo per lo sviluppo globale delle rinnovabili ha appena offerto una fede e l’altare a un altro mostro della speculazione mondiale, J.P. Morgan Asset Management & Global Real Assets, che ha in tasca più di 85 miliardi di dollari in gestioni. Offriranno prestiti (sapete dalle righe sopra che significa) per ricerca, sviluppo e installazione delle rinnovabili nel globo. E chi fondò J. P. Morgan? Jean Pierpoint Morgan. E chi la lanciò nell’iperspazio? David Rockefeller, erede di quelli che distrussero il futuro dell’energia elettrica per imporre il petrolio (leggi sopra). Proprio i tipi ‘verdi’ e compassionevoli cui affidare un futuro pulito e giusto per tutti, ma ci sono anche loro dietro al timone delle energie ‘pulite’.

Ma alla fine della corte del Demoni al tavolo delle rinnovabili, con i loro servi di scena minori che hanno già stanziato 5,6 miliardi di dollari nelle ‘pulite’ nel solo 2015, non poteva mancare Lui, il rinnovabile eterno energetico Vlad III principe di Valacchia, Dracula in persona:

Goldman Sachs, nelle vesti di The Goldman Sachs Alternative Energy Group, che si definisce come “Una piattaforma dedicata per rendere disponibile capitali nelle energie pulite attraverso una complessa serie di strumenti finanziari. Il nostro gruppo è totalmente devoto al continuo sviluppo delle energie, dagli idrocarburi non convenzionali alle sorprendenti rinnovabili.” Qui non aggiungo una sillaba.

Ecco la verità dietro a sta rivoluzione verde, che è zeppa di falle, che può ammazzare milioni. Ecco chi veramente ci ha messo le mani e con quali scopi. Ecco cosa aspetta miliardi di poveri cui viene promessa luce, calore o sanità ‘puliti’. Dracula li aspetta, e ci aspetta, alla piena luce del sole.

Abbastanza per oggi? Direi che il vostro piloro è già stato messo a dura prova. Ok. Chiudo questa puntata, ma non senza prima dare la preview di qualcosa di molto più orrendo da venire, se parliamo di un mondo che passa alle rinnovabili:

La Saudi Aramco, il mostro del petrolio saudita, come da me già accennato molto tempo fa rimane ufficialmente in vendita… Un affare (in termini di una IPO) che deve vedersela con un’offerta per qualcosa che vale dai 2.500 miliardi di dollari e i 10.000 miliardi, nessuno lo sa con precisione. Che significa? A Riyadh hanno capito qualcosa che noi non abbiamo capito? C’entrano le belle rinnovabili? Non è che di fianco al mantello di Vlad III principe di Valacchia ci troveremo anche la tunica di Re Abdulaziz mentre ci porgono pannelli solari, eliche, biomasse e geotermico? Eh Mr Putin? La vedo un po’ nervoso ultimamente… E non solo lei, anche il Signor Xi Jinping. Ma anche io, se devo essere sincero, perché ciò che potrebbe accadere nella transizione da combustibili fossili a rinnovabili è che a qualcuno, o a più di uno dei Signori del mondo, gira molto male, e le conseguenze possono superare un videogame dell’orrore. E qui siamo tragicamente seri. Ne parlerò forse.

Eppure lo sapete caro mio 0,2%, cosa importa agli italiani? Hanno ben altro cui correre dietro. Coccodè. Coccodè…

 


- Letture Salva Cittadini

- Perchè ci odiano

- Censura Legale

- Per una Sanità umana

- Chi è Paolo Barnard

- Contatti

 

- Alcune considerazioni su...

HOME | Letture salva cittadini | Perchè ci odiano | Censura Legale | Per una Sanità umana | Chi è Paolo Barnard | Contatti | Alcune considerazioni su...